Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Venezia, Fenzo, 1755 (Padova)

 SCENA IV
 
 AURORA, poi GRAZIOSINO
 
 AURORA
 Che piacer, che diletto
 puol recar alla donna il fier rigore!
90Il trattar con amore
 gl'uomini a noi soggetti
 soffrir li fa la servitude in pace
 e la femina gode e si compiace.
 Io fra quanti son presi ai lacci nostri
95amo il mio Graziosino,
 amoroso, fedele e semplicino,
 e lo tratto, perché mi adori e apprezzi,
 con soavi parole e dolci vezzi.
 Elà, (Esce un servo) venga qui tosto
100Graziosino, lo schiavo a me soggetto. (Parte il servo)
 Infatti il poveretto
 merita ch'io gli faccia buona ciera,
 se mi serve e mi fa da cameriera.
 Eccolo ch'egli viene. Ehi Graziosino.
 GRAZIOSINO
105Signora.
 AURORA
                   Cosa fate?
 GRAZIOSINO
 Lavoro in fretta in fretta
 e in tre mesi ho fatt'io mezza calzetta.
 AURORA
 Lasciate il lavorar. Venite qui.
 GRAZIOSINO
 Bene signora sì.
 AURORA
110Obbedirete sempre i cenni miei?
 GRAZIOSINO
 Io faccio quello che comanda lei.
 AURORA
 Caro il mio Graziosino,
 siete tanto bellino.
 GRAZIOSINO
 Mi fatte vergognar.
 AURORA
                                      Vi voglio bene.
115E vederete del mio amore il frutto.
 GRAZIOSINO
 Queste parole mi consolan tutto.
 AURORA
 Baciatemi la mano.
 GRAZIOSINO
                                      Gnora sì.
 AURORA
 Perché voi mi piacete,
 vi fo queste finezze.
 GRAZIOSINO
120Oh benedette sian le mie bellezze!
 AURORA
 Ma vuo' che siate attento
 a servirmi qualora vi comando.
 La mattina per tempo
 mi recherete il cioccolato al letto;
125mi scalderete i panni;
 mi dovrete allestir la tavoletta;
 starete in anticamera aspettando
 per entrar il comando;
 e se verranno visite a trovarmi
130voi dovrete avisarmi
 e come fanno i buoni servitori
 voi dovrete aspettar e star di fuori.
 GRAZIOSINO
 Di fuori?
 AURORA
                    Vi s'intende.
 GRAZIOSINO
 E dentro.
 AURORA
                     Signor no,
135aspettar voi dovrete.
 GRAZIOSINO
                                        Aspetterò.
 AURORA
 Se farete così vi vorrò bene.
 GRAZIOSINO
 Sì cara, farò tutto.
 Farò la cameriera;
 farò la cuciniera;
140farò tutte le cose più triviali;
 laverò le scudele e gli orinali.
 AURORA
 In cose tanto abiette
 impiegarvi non vuo'. Voi siete alfine
 il mio caro, il mio bello,
145il mio amor tenerello,
 il mio fedele amato Graziosino,
 tanto caro al mio cor, tanto bellino.
 
    Quegl'occhietti sì furbetti
 m'hanno fatta innamorar;
150quel bocchino piccinino
 mi fa sempre sospirar;
 
    caro il mio bene,
 dolce mia speme,
 sempre sempre
155ti voglio amar.
 
    (Ei gode tutto.
 E questo è il frutto
 della lusinga.
 Ami o la finga
160donna che vuole
 l'uomo incantar).