Il mondo della luna, libretto, Milano, Malatesta, 1751

 SCENA V
 
 FLAMINIA e CLARICE
 
 CLARICE
 Cara sorella mia, a quel che veggio
 è questa la più bella
 nuova che abbia potuta darci Ernesto.
860Insomma, è ver, presto saremo spose
 co' nostri cari amanti
 e sbanditi saran sospiri e pianti.
 FLAMINIA
 Credula troppo siete
 ed io ognor pavento
865che non riesca il sospirato intento.
 CLARICE
 Oh! Voi affoghereste
 certo in un bicchier d'acqua;
 io so che vuo' sperar questa fortuna,
 che se poi mi tradisce,
870saprò ben io senza dubbiezza alcuna
 sposo trovar nel regno della luna.
 
    Un altro amante
 mi troverò;
 giovane o vecchio,
875lo prenderò.
 Basta ch'egli abbia
 molti quattrini;
 a me non piacciono
 certi zerbini
880che innamorati
 sono affamati
 e altro non fanno
 che sospirar.
 
    Non son di quelle
885che fan l'amore
 per il solletico
 del pizzicore;
 vuo' maritarmi
 per accasarmi,
890per non avere
 più da penar.