Il mondo della luna, libretto, Vercelli, Panialis, 1752

 chi mi rimira.
 Ognun sospira
425per mia beltà.
 
 CINTIA, AURORA A DUE
 
    Ecco ritorno,
 eccomi qua.
 
 GIACINTO
 
    Belle mie stelle
 chiedo pietà.
 
 AURORA
 
430   Questo è il mio core (Gli presenta un core)
 per voi piagato.
 
 CINTIA
 
 Questo è un bastone (Gli mostra un bastone)
 per voi serbato.
 
 GIACINTO
 
 Son imbrogliato.
 
 AURORA
 
435Se lo bramate,
 ve lo darò.
 
 CINTIA
 
 Di bastonate
 v’accoperò.
 
 GIACINTO
 
    (L’una: «Ti dono»,
440l’altra: «Bastono»;
 quella il furore,
 questa l’amore,
 cosa farò?)
 
 CINTIA, AURORA A DUE
 
 Via risolvete.
 
 GIACINTO
 
445Risolverò.
 
    La vostra tirannia (A Cintia)
 piacere non mi dà.
 La vostra cortesia
 contento più mi fa.
 
 AURORA
 
450   Venite dunque meco.
 
 GIACINTO
 
 Con voi mi porterò.
 
 CINTIA
 
    Bricon, se parti seco
 io ti bastonerò.
 
 GIACINTO
 
    Da voi le bastonate,
455da lei gli amplessi avrò.
 
 CINTIA
 
    Indegno, scelerato,
 io mi vendicherò.
 
 GIACINTO
 
    Gridate, strepitate.
 
 AURORA
 
 Intanto goderò.
 
 Fine dell’atto primo
 
 
 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera preparata per il feminile consiglio.
 
 TULIA, CINTIA, AURORA, seguito di donne
 
 CORO
 
460   Libertà, libertà;
 cara, cara libertà.
 Bel piacere, bel godere
 che diletto al cor mi dà.
 
    Libertà, libertà;
465cara, cara libertà. (Tutte sedono)
 
 TULIA
 La dolce libertà, che noi godiamo,
 conservare si dee ma per serbarla
 da tre cose guardar noi si dobbiamo.
 Da troppa tirannia,
470dalla inconstanza e dalla gelosia.
 CORO
 
    Libertà, libertà;
 cara, cara libertà.
 Bel piacere, bel godere
 che diletto al cor mi dà.
 
475   Libertà, libertà;
 cara, cara libertà.
 
 AURORA
 Incostanza non chiamo
 se acquistar più vassalli io cerco e bramo.
 Nostro poter, nostra beltà risplende
480quanti più adoratori
 ci recano in tributo i loro cuori.
 E se libere siamo,
 libere amar potiam chi noi vogliamo.
 CORO
 
    Libertà, libertà;
485cara, cara libertà.
 
 CINTIA
 Ma usurpar non si deve
 i dritti altrui. Ma colle smorfie e i vezzi
 gl’uomini non si fanno cascar morti,
 per far alle compagne insulti e torti.
490Faccia ognuna a suo senno;
 ognuna si conduca come vuole,
 finché la libertà goder si puole.
 CORO
 
    Libertà, libertà;
 cara, cara libertà.
 
 TULIA
495Il diverso parer, che nelle varie
 nostre menti risulta,
 pensar mi fa che utile più saria
 introdurre fra noi la monarchia.
 D’una sola il governo
500far si potrebbe eterno e in questa guisa,
 se una femina sola impera e regge,
 tutti avranno osservar la stessa legge.
 CINTIA
 Non mi spiace il pensier ma chi di noi
 esser atta potria
505a sostener la nuova monarchia?
 TULIA
 Quella ch’ha più giudizio.
 Facciam così, ciascuna
 si proponga di noi; ciascuna ai voti
 il proprio nome esponga e il trono eccelso
510indi a quella si dia
 che dai voti maggiori eletta sia.
 CINTIA
 Io l’accordo.
 AURORA
                         Io l’accetto.
 TULIA
                                                A noi si porga
 l’urna e i lupini; ed io, poiché la prima
 fui a proporre il nobile progetto,
515prima m’espongo e i vostri voti aspetto.
 CORO (Le donne ballottano e poi si apre il bossolo)
 
    Non so se meglio sia
 per noi la monarchia
 o pur la libertà.
 
 CINTIA
 Tulia, mi spiace assai.
520Ora il pensier comun vi sarà noto.
 Voi non avete avuto neanche un voto.
 TULIA
 Ingratissime donne,
 l’invidia è il vostro nume
 e la vana ambizion vostro costume.
 AURORA
525Or si esponga il mio nome
 e vederete come
 meglio stimata io sia
 in virtù della dolce cortesia.
 CORO (Ballotano per Aurora)
 
    Non so se meglio sia
530per noi la monarchia
 o pur la libertà.
 
 CINTIA
 Ohimè signora Aurora,
 m’incresce il vostro duolo,
 voi non avete neanche un voto solo.
 AURORA
535Comprendo la malizia
 per cui fatta mi vien questa ingiustizia.
 CINTIA
 Presto, presto, finiamola,
 vuo’ ballottare anch’io.
 (Questa volta senz’altro il regno è mio).
 CORO
 
540   Non so se meglio sia
 per noi la monarchia
 o pur la libertà.
 
 AURORA
 Signora Cintia cara,
 per voi non si dà voto;
545il bossolo del sì per voi è vuoto.
 CINTIA
 Femine sconsigliate,
 è un torto manifesto che mi fate.
 CORO
 
    Libertà, libertà;
 cara, cara libertà.
 
 TULIA
550Per quello che si vede e che si sente,
 niuna donna acconsente
 all’altra star soggetta;
 a ognuna piace il comandar sovrano