Il mondo della luna, libretto, Venezia e Treviso, Grazioli, 1753 (Treviso)

 SCENA VI
 
 BONAFEDE ed ERNESTO
 
 ERNESTO
 Voi avete due figlie?
 BONAFEDE
                                        Signorsì.
 ERNESTO
810Fanciulle o maritate?
 BONAFEDE
                                          Son ragazze.
 E non ho ancora lor dato marito,
 perché non ho trovato un bon partito.
 ERNESTO
 Avete fatto ben. Nel vostro mondo
 due cattivi mezzani
815soglion far qualche volta i matrimoni;
 uno è il capriccio e l'altro è l'interesse.
 Dal primo ne provien la sazietà,
 dal secondo la nera infedeltà.
 BONAFEDE
 Vusignoria favella
820come appunto parlar deve una stella.
 ERNESTO
 Qui non v'è alcun che dica
 di morir per l'amata;
 non v'è alcun che sia fido ad una ingrata.
 No vedrete chi voglia
825nella tasca portar ampolle o astucci
 con balsami o ingredienti,
 utili delle donne ai svenimenti.
 BONAFEDE
 Ma, se svien una donna,
 come la soccorrete!
 ERNESTO
                                      Accostumiamo
830una corda portare e quando fanno
 tali caricature,
 le facciam rinvenir con battiture.
 BONAFEDE
 Questo, per vero dire,
 è un perfetto elisire.
 ERNESTO
835È un elisir che giova;
 e credetelo a me che il so per prova.
 
    Qualche volta non fa male
 il contrasto ed il rigore.
 Sempre pace, sempre amore
840fa languire anco il piacer.
 
    Quando poi cessa lo sdegno
 sente il cor maggior diletto;
 più vigor prende l'affetto
 e moltiplica il goder.