Il mondo della luna, libretto, Roma, Zempel, 1754 (Civitavecchia)

 SCENA V
 
 Si cala il ponte levatore e vedesi in fondo della scena un carro trionfale, tirato da quattro uomini bizzarmente vestiti con sopra il carro CECCO vestito da imperadore, e a’ piedi del medesimo ERNESTO vestito all’eroica con una stella in fronte. BONAFEDE osserva con meraviglia. A suono di sinfonia si avanza il carro e giunto alla metà della scena lo fermano; Ernesto scende ed aiuta a scendere Cecco con affettata sommissione.
 
 BUONAFEDE
 Umilmente m'inchino
 a vostra maestà.
 CECCO
                                 Chi siete voi
 che indrizza i suoi saluti
710alla maestà nostra e non a noi?
 BUONAFEDE
 Perdoni, io fo all'usanza
 del mondo sublunar, dove son nato.
 CECCO
 Sì sì son informato
 che là nel vostro mondo
715trionfa l'albagia
 né di titoli mai v'è carestia.
 BUONAFEDE
 Dice ben... Ma che vedo!
 Quivi il signor Ernesto?
 ERNESTO
                                              V'ingannate.
 Io stella sono ed Espero m'appello;
720e quando il cielo imbruna
 esco primiera a vagheggiar la luna.
 Sortito avrà l'influsso
 quel ch'Ernesto s'appella
 dalla costellazion della mia stella.
 BUONAFEDE
725Io non so che mi dir; voi tuto Ernesto
 certo rassomigliate.
 CECCO
 Non vi maravigliate,
 che nella nostra corte abbiamo noi
 un buffon che somiglia tutto a voi.
 BUONAFEDE
730Grazie a vostra maestà del paragone
 ma io per dirla a lei non son buffone.
 CECCO
 E pur nel vostro mondo
 chi sa far il buffon è fortunato.
 BUONAFEDE
 Cappari! Egli è informato.
 CECCO
                                                   Or che vi pare?
735Vi piace il nostro mondo?
 BUONAFEDE
                                                 In fede mia
 a chi un mondo sì bel non piaceria?
 Ma per esser contento
 una grazia signor ancor vi chiedo.
 CECCO
 Chiedete pur, ch'io tutto vi concedo.
 BUONAFEDE
740Ho due figlie e una serva.
 Vorrei...
 CECCO
                   Già v'ho capito,
 le vorreste con voi.
 Andrà, per consolarle,
 una stella cometa ad invitarle.
 BUONAFEDE
745Ma le stelle comete
 portan cattivo augurio.
 CECCO
                                            Oh gente pazza
 del mondo sublunar! Poiché le stelle
 conoscer pretendete
 e voi stessi laggiù non conoscete.
 BUONAFEDE
750Ha ragion, ha ragion; non so che dire.
 CECCO
 Io le farò venire
 ma però con un patto,
 che vuo' senza recarvi pregiudizio
 la vostra cameriera al mio servizio.
 BUONAFEDE
755Ma signor...
 CECCO
                         Già lo so
 che siete innamorato
 in quei begl'occhi suoi
 ma questa volta la vogliam per noi.
 BUONAFEDE
 Dunque lei l'ha veduta?
 CECCO
                                              Signorsì,
760una machina abbiamo
 da cui presso vediamo
 quel che si fa laggiù nel basso mondo.
 E il piacer più giocondo
 che aver possan i nostri occhi lunari
765è il mirar le pazzie de' vostri pari.
 
    Un avaro suda e pena
 e poi crepa e se ne va,
 un superbo, senza cena,
 vuol rispetto e pan non ha.
770Un geloso è tormentato.
 Un corrente è criticato,
 quasi tutti al vostro mondo
 siete pazzi in verità.
 
    Chi sospira per amore;
775chi delira per furore;
 chi sta bene e vuol star male;
 chi ha gran fumo e poco sale;
 al roverscio tutto va.
 Siete pazzi in verità. (Sale nel suo carro e parte col seguito)