Il mondo della luna, libretto, Roma, Zempel, 1754 (Civitavecchia)

 GIACINTO
 
    Da voi le bastonate,
495da lei gli amplessi avrò.
 
 CINTIA
 
    Indegno, scelerato,
 io mi vendicherò.
 
 GIACINTO
 
    (Gridate, strepitate).
 
 AURORA
 
 (Intanto goderò).
 
 Fine dell’atto primo
 
 
 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera preparata per il feminile consiglio.
 
 TULIA, CINTIA, AURORA, seguito di donne
 
 CORO
 
500   Libertà, libertà,
 cara, cara libertà.
 Bel piacere, bel godere
 che diletto al cor mi dà.
 
    Libertà, libertà,
505cara, cara libertà. (Tutte sedono)
 
 TULIA
 La dolce libertà, che noi godiamo,
 conservare si dee ma per serbarla
 da tre cose guardar noi si dobbiamo.
 Da troppa tirannia,
510dalla incostanza e dalla gelosia.
 Il tirannico impero poco dura.
 Ciascun fugir procura
 da un incostante cuore
 e sdegno fa di gelosia il furore.
515Onde, perché si serbi
 la cara libertà che noi godiamo,
 fide, caute, pietose esser dobbiamo.
 CORO
 
    Libertà, libertà,
 cara, cara libertà;
520bel piacere, bel godere
 che diletto al cor mi dà.
 
    Libertà, libertà,
 cara, cara libertà.
 
 AURORA
 Incostanza non chiamo,
525se acquistar più vassalli io cerco e bramo.
 Nostro poter, nostra beltà risplende
 quando più adoratori
 ci recano in tributo i loro cuori.
 E se libere siamo,
530libere amar potiam chi noi vogliamo.
 CORO