Il mondo della luna, libretto, Dresda, 1754

 SCENA X
 
 BUONAFEDE, poi ECCLITICO
 
 BUONAFEDE
 È poi la mia Lisetta
425una bona ragazza.
 Non è di quelle serve impertinenti
 che quando hanno la grazia del padrone
 vogliono in casa far le braghessone.
 ECCLITICO
 Ehi, signor Buonafede, (Di dentro)
430si puol entrar?
 BUONAFEDE
                              Oh cappari, chi è qui?
 Venite, signorsì;
 cos'è sta novità?
 Qualche cosa di grande vi sarà.
 ECCLITICO
 Compatite s'io vengo
435in quest'ora importuna a disturbarvi.
 Un segno d'amicizia io vengo a darvi.
 BUONAFEDE
 Oh che buona ventura a me vi guida?
 ECCLITICO
 V'è nissun che ci ascolti?
 BUONAFEDE
                                                No, siam soli.
 Parlate con libertà.
 ECCLITICO
                                     Voi siete
440l'unico galantuom ch'io stimo ed amo.
 Onde vi vengo a usar per puro affetto
 un atto d'amicizia e di rispetto.
 BUONAFEDE
 Obbligato vi son. Ma che intendete
 voler dire con ciò?
 ECCLITICO
                                    Vengo da voi
445per sempre a licenziarmi.
 BUONAFEDE
                                                  Oh dei! Per sempre?
 Ditemi, cosa fu?
 ECCLITICO
 Amico, addio. Non ci vedrem mai più.
 BUONAFEDE
 Voi mi fate morir. Ma perché mai?
 ECCLITICO
 Tutto confido a voi. Sappiate, amico,
450che il grand'imperatore
 del bel mondo lunar con lui mi vuole.
 Io fra pochi momenti
 sarò insensibilmente
 trasportato lassù per mio destino
455e sarò della luna cittadino.
 BUONAFEDE
 Come! È vero? Oh gran caso! Oh me infelice,
 se resto senza voi! Ma in qual maniera
 la voce di lassù poté arrivare?
 ECCLITICO
 Là nel mondo lunare
460un astrologo v'è come son io
 che ha fatto un canocchial simile al mio.
 Congiunti nella cima i canocchiali
 e levato il cristallo, o sia la lente,
 facilissimamente
465sento quel che si dice in l'altro mondo
 e col metodo stesso anch'io rispondo.
 BUONAFEDE
 Oh prodigio! Oh prodigio! Ed in che modo
 sperate andar tant'alto?
 Dalla terra alla luna vi è un gran salto.
 ECCLITICO
470Tutto vuo' confidarvi.
 Dal canocchiale istesso
 il grande imperatore
 mi ha fatto schizzettar certo licore
 che quando il beverò
475leggiermente alla luna io volerò.
 BUONAFEDE
 Amico, ah se voleste,
 aiutar mi potreste.
 ECCLITICO
                                     E come mai?
 BUONAFEDE
 Schizzettatemi un po' di quel licore
 che v'ha mandato il vostro imperatore.
 ECCLITICO
480(Eccolo nella rete).
 BUONAFEDE
                                     E poi anch'io
 verrò lassù con voi.
 ECCLITICO
                                      Ma non vorrei
 che se n'avesse a mal sua maestà.
 BUONAFEDE
 È un signor di buon cor, non parlerà.
 ECCLITICO
 Orsù mi siete amico,
485vi voglio soddisfar. Quest'è il licore,
 giacché non v'è nessuno,
 vuo' che se lo beviam metà per uno.
 BUONAFEDE
 E poi come faremo?
 ECCLITICO
 E poi si sentiremo
490sottilizzar le membra in forma tale
 che andremo in su, come se avessim l'ale.
 BUONAFEDE
 Beverei ma non so...
 Sono fra il sì e il no.
 ECCLITICO
 Compiacervi credevo;
495se pentito già siete, io solo bevo. (Finge di bevere)
 BUONAFEDE
 Non lo bevete tutto
 per carità.
 ECCLITICO
                      Tenetemi, che ormai
 mi sembra di volare. Oh me felice!
 Oh singolar fortuna!
500Or or sarò nel mondo della luna. (Straluna gli occhi)
 BUONAFEDE
 Cos'avete negli occhi?
 Parete ispiritato.
 ECCLITICO
 Dallo spirito lunar son invasato.
 Addio. Vado.
 BUONAFEDE
                           Fermate,
505voglio venir anch'io.
 ECCLITICO
                                        Ecco, tenete
 il resto del licor dunque e bevete.
 BUONAFEDE
 Ma le figliole mie? Ma la mia serva?
 ECCLITICO
 Quando sarete là,
 grazia per esse ancor s'impetrerà.
510Vado, vado.
 BUONAFEDE
                         Son qui. Bevo, aspettate. (Beve)
 ECCLITICO
 (Bevi, buon pro ti faccia.
 Io bevuto non ho. Fra pochi istanti
 dal sonnifero oppresso e addormentato
 crederà nella luna esser portato).
 BUONAFEDE
515Ecco bevuto ho anch'io.
 Mondo, mondaccio rio,
 per sempre t'abbandono.
 Uomo sopralunar fatto già sono.
 Ohimè sento un gran foco.
 ECCLITICO
520Soffrite. A poco a poco
 tramutar sentirete
 tutte le vostre membra e goderete.
 BUONAFEDE
 Par che mi venga sonno.
 ECCLITICO
                                               (Ecco l'effetto
 che fa il licor perfetto).
 BUONAFEDE
525Non posso star in piedi.
 ECCLITICO
                                              Accommodatevi. (Lo fa sedere)
 State pronto a salire e consolatevi.
 BUONAFEDE
 Mi sembra di volar.
 ECCLITICO
                                       Lo credo anch'io.
 BUONAFEDE
 Caro Ecclitico mio,
 ditemi dove sono. In terra, in aria?
 ECCLITICO
530Vi andate a poco a poco sollevando.
 BUONAFEDE
 Mi vo sottilizzando.
 Ma come uscir potrem... da questa stanza?
 ECCLITICO
 Abbiamo in vicinanza
 un ampio fenestrone.
 BUONAFEDE
535Vado, vado senz'altro.
 ECCLITICO
                                          (Oh che babbione!)
 BUONAFEDE
 
    Vado, vado, volo, volo.
 
 ECCLITICO
 
 Bravo, bravo, mi consolo.
 
 BUONAFEDE
 
 Dove siete?
 
 ECCLITICO
 
                         Volo anch'io.
 
 BUONAFEDE, ECCLITICO A DUE
 
 Addio mondo, mondo addio. (Escono Clarice e Lisetta)
 
 CLARICE
 
540Caro padre, cosa c'è?
 
 LISETTA
 
 Padron mio, che cos'è?
 
 BUONAFEDE
 
    Vado, vado, volo, volo.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Dove, dove?
 
 ECCLITICO
 
                          Oh che fortuna.
 
 BUONAFEDE
 
 Vo nel mondo della luna.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
545More, more, ohimè che more!
 
 BUONAFEDE
 
 Oh che gusto, oh che diletto!
 
 ECCLITICO
 
 Viva, viva, oh che fortuna!
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 More, more.
 
 BUONAFEDE
 
                          Cara luna,
 vengo, vengo, vengo a te. (S’adormenta)
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
550   More, more, presto, presto.
 Qualche spirto troverò.
 Presto, presto tornerò. (Partono)
 
 ECCLITICO
 
    Il bon sonnifero
 gli offusca il cerebro.
555Portar dagli uomini
 via lo farò.
 
    Fabrizio, Prospero, (Vengono due servi)
 su via prendetelo
 e là portatelo
560nel mio giardin. (Portano via Buonafede)
 
    Le donne tornano
 e si disperano,
 perché già credono
 morto il meschin. (Torna Clarice e Lisetta)
 
 LISETTA
 
565   Povero vecchio, ahi che morì.
 
 CLARICE
 
 Ahi che di vivere tosto finì.
 
 ECCLITICO
 
 No, non piangete, non è così.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Ahi, che di vivere tosto finì.
 Ahi, che tormento, ahi che morì.
 
 ECCLITICO
 
570Fe' testamento, eccolo qui.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Ahi, che tormento, ahi che morì!
 
 ECCLITICO
 
    «Lascio a Clarice seimila scudi,
 se di sposarsi risolverà».
 
 CLARICE
 
 Era mortale, questo si sa.
 
 ECCLITICO
 
575   «Lascio a Lisetta cento ducati,
 quando marito ritroverà».
 
 LISETTA
 
 Era assai vecchio, questo si sa.
 
 ECCLITICO
 
    Povero vecchio, più nol vedrete!
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Ahi che tormento che voi mi date.
 
 ECCLITICO
 
580Pronta è la dote, se la volete.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Mi fate ridere, mi consolate.
 
 A TRE
 
 Viva chi è vivo; chi è morto è morto.
 
    Dolce conforto la dote sarà.
 
 Fine dell’atto primo