Il mondo della luna, libretto, Padova, Conzatti, 1755

 Onde amarla poss’io senza timore
1110che ingannare mi voglia il di lei cuore.
 
    Chi troppo ad amor crede
 si vede ad ingannar;
 ma il sempre dubitar
 tormento è assai maggior.
 
 SCENA V
 
 AURORA e GRAZIOSINO
 
 GRAZIOSINO
1115Non ne vuo’ più sapere.
 AURORA
                                              Io son perduta,
 se voi mi abbandonate.
 GRAZIOSINO
 Siete femine tutte indiavolate.
 AURORA
 Il regno delle donne
 distruggendo si va.
 GRAZIOSINO
1120Causa la vostra troppa vanità.
 AURORA
 Ma voi mi lascierete
 al furore degli uomini in balia?
 GRAZIOSINO
 Io sono schiavo di vusignoria.
 AURORA
 Graziosino, pietà.
 GRAZIOSINO
                                   (Mi sento movere).
 AURORA
1125Abbiate compassione.
 GRAZIOSINO
 (Mi si scalda il polmone).
 AURORA
 Se volete ch’io mora, morirò.
 GRAZIOSINO
 Ah! Se voi morirete, io crepperò.
 AURORA
 Dunque...
 GRAZIOSINO
                      Dunque son vostro.
 AURORA
1130Mi salverete voi?
 GRAZIOSINO
                                  Vi salverò.
 AURORA
 E mi amerete poi?
 GRAZIOSINO
                                     Sì, io v’amerò.
 AURORA
 
    Che bel regnar contenta
 nel cuor del caro bene
 e senza amare pene
1135godere e giubilar!
 
    Noi donne siamo nate
 per esser onorate
 ma non per comandar.
 
 SCENA VI
 
 GRAZIOSINO, poi CINTIA
 
 GRAZIOSINO
 Colui di Ferramonte
1140m’ha consigliato ad essere crudele;
 ma, se una donna poi gli andasse appresso,
 come un poltrone ci cascherebbe anch’esso.
 CINTIA
 Lupi, tigri, leoni,
 gattipardi, pantere, orsi e mastini
1145mi sento a divorar negl’intestini.
 GRAZIOSINO
 Ecco qui un altro imbroglio.
 CINTIA
 Fermate; è mio quel soglio,
 io vi voglio salir. Ma Giove irato
 mi fulmina e precipita