Il mondo della luna, libretto, Praga, 1755

 SCENA IV
 
 FLAMINIA, CLARICE e detta
 
 FLAMINIA
 (Divertiamoci un poco). (A Clarice)
 CLARICE
                                                (È tanto sciocca
 che il sognato piacer si gode in pace).
 FLAMINIA
 (Facilmente si crede a quel che piace).
 LISETTA
 (Che dicono? Che fanno?
1205All'uso feminil mormoreranno).
 FLAMINIA
 Signora, mi consolo
 della vostra fortuna.
 LISETTA
                                       Vi ringrazio.
 CLARICE
 Me ne consolo anch'io.
 Viva vostra maestà.
 LISETTA
                                       Ragazze, addio.
 FLAMINIA
1210Si ricorda, signora,
 quand'era nostra serva?
 LISETTA
                                               State zitta.
 Del nostro primo mondo mi scordai,
 come se non ci fossi stata mai.
 CLARICE
 Quest'è l'uso comune;
1215chi sorte ha migliorato
 non si ricorda più del primo stato.
 LISETTA
 Come vi piace il mondo della luna?
 FLAMINIA
 È bello, è bello assai.
 LISETTA
                                        Sediamo un poco.
 CLARICE
 Lei ci fa tropp'onore.
 LISETTA
1220Sì sì, vi voglio far questo favore.
 FLAMINIA
 (È ridicola invero).
 CLARICE
                                      (Io me la godo).
 Mi favorisca, lei
 è proveduta ancor de' cicisbei?
 LISETTA
 Oh che diamine dite?
1225Oggi ho preso marito.
 CLARICE
                                           In questo mondo,
 per quel che m'hanno detto,
 insegna della luna il galateo
 essere posto in uso il cicisbeo.
 FLAMINIA
 Quest'è comune usanza;
1230e saria il non averlo una increanza.
 LISETTA
 Ma il marito?
 CLARICE
                            Il marito,
 fra i lunatici umori il più corrente,
 tacerà, soffrirà, non dirà niente.
 FLAMINIA
 Il lunar cicisbeo,
1235pria che siate levata,
 verrà a bever da voi la cioccolata.
 LISETTA
 E il marito?
 CLARICE
                         E il marito
 col medesimo gioco
 andrà a beverla anch'egli in altro loco.
 LISETTA
1240Ma io, che son novella,
 trovarmi non saprei
 di questi cicisbei.
 CLARICE
                                   Fate così:
 ditelo al vostro sposo.
 Un marito amoroso
1245alla moglie prudente
 trova egli stesso il cavalier servente.
 
    Un parigin che serva
 per mera civiltà
 col suo servir conserva
1250le leggi d'onestà.
 Guardatevi da quelli
 che voglion comandar;
 già so che m'intendete
 né voglio mormorar.
 
1255   Vi basti un solo laccio
 che è quel del vostro sposo.
 Fuggite il duro impaccio
 d'un cicisbeo geloso.
 Se docile è il servente,
1260si puole sopportar
 ma quando è impertinente,
 si manda a far squartar.