Il mondo della luna, libretto, Perugia, Costantini e Maurizi, 1756

 SCENA IX
 
 BUONAFEDE, poi LISETTA
 
 BUONAFEDE
360Se mandarla potessi
 nel mondo della luna, avrei speranza
 castigata veder la sua baldanza.
 LISETTA
 Serva, signor padrone.
 BUONAFEDE
                                            Addio, Lisetta.
 LISETTA
 Vuol cenare?
 BUONAFEDE
                           È ancor presto, aspetta un poco.
 LISETTA
365Ho posto già la panatella al foco.
 BUONAFEDE
 Brava, brava. Lisetta, oh se sapessi
 le belle cose che ho vedute!
 LISETTA
                                                    E cosa
 ha veduto di bello?
 BUONAFEDE
 Ho avuta la fortuna
370di mirar dentro al tondo della luna.
 LISETTA
 (Ecco la sua pazzia).
 BUONAFEDE
                                        Senti, può darsi...
 Sai che ti voglio ben. Può darsi ancora,
 se tu mi sei fedel, se non ricusi
 di darmi un po' d'aiuto,
375ch'io ti faccia veder quel ch'ho veduto.
 LISETTA
 Sapete pur ch'io sono
 vostra serva fedele e, se mi lice,
 vostra tenera amante
 (invagita però sol del contante).
 BUONAFEDE
380Quand'è così, mia cara,
 della ventura mia ti voglio a parte.
 Vedrai d'un uomo l'arte
 quanto può, quanto vale;
 le prodezze vedrai d'un canocchiale.
 LISETTA
385Vorrei che un canocchial si desse al mondo
 con cui vedeste il fondo
 del mio povero cor che sol per voi
 arde d'amore e fede.
 (Egli è pazzo da ver, se me lo crede).
 BUONAFEDE
390Per rimirar là dentro
 in quel tuo cor sincero
 serve di canocchial il mio pensiero;
 vedo che mi vuoi bene,
 vedo che tu sei mia.
 LISETTA
395(Ma non vede che questa è una pazzia).
 BUONAFEDE
 Doman ti vuo' menar dal bravo astrologo,
 vedrai quel che si pratica lassù
 dalle donne da ben, come sei tu.
 LISETTA
 
    Una donna come me
400non vi fu, non vi sarà,
 io son tutt'amor e fé,
 io son tutta carità.
 Domandate a chi lo sa,
 sì ch'è vero ognun dirà.
 
405   Io malizia in sen non ho;
 sono stata ognor così;
 poche volte dico no.
 Quando posso, dico sì.
 Ma lo dico, già si sa,
410salva sempre l'onestà.