Il mondo della luna, libretto, Perugia, Costantini e Maurizi, 1756

 GIACINTO
 
                        Pregatemi.
 
 CINTIA
 
 Ohimè che crudeltà!
 
 GIACINTO
 
 Rispetto ed umiltà.
 
 CINTIA
 
    Caro il mio bambolo
 per carità.
 
 GIACINTO
 
1265   Mi sento movere
 tutto a pietà.
 
 A DUE
 
    Visetto amabile,
 siete adorabile;
 il mio cuor tenero
1270vi adorerà.
 
 SCENA ULTIMA
 
 Luogo delizioso e magnifico, destinato per piacevole trattenimento delle femine dominanti.
 
 Tutti
 
 CORO DI DONNE
 
    Pietà, pietà di noi,
 voi siete tanti eroi,
 pietà, di noi pietà.
 
 RINALDINO
 Se cedete l’impero,
1275se a noi voi vi arrendete,
 pietà nel nostro cor ritroverete.
 TULIA
 Tutto io cedo e m’arrendo
 e la pietà dal vostro core attendo.
 CORO (Come sopra)
 
    Pietà, pietà di noi,
1280voi siete tanti eroi,
 pietà, di noi pietà.
 
 AURORA
 Graziosino, son vostra.
 GRAZIOSINO
 Ed io vi accetterò.
 Vi terrò, v’amerò, vi sposerò.
 CINTIA
1285E voi, Giacinto mio,
 cosa di me farete?
 GIACINTO
 Quel che di voi farò lo sentirete.
 FERRAMONTE
 Lode al ciel, finalmente s’è veduto
 che Il mondo alla roversa
1290durare non potea
 e che da sé medesime
 in rovina si mandano
 le donne superbette che comandano.
 CORO DI DONNE
 
    Pietà, pietà di noi,
1295voi siete tanti eroi,
 pietà, di noi pietà.
 
 CORO DI UOMINI
 
    Pietà voi troverete
 allorché abbasserete
 la vostra vanità.
 
 TUTTI
 
1300   Le donne che comandano
 è Il mondo alla roversa
 che mai non durerà.
 
 Fine del dramma
 
 
 
 
 
 IL MONDO ALLA ROVERSA O SIA LE DONNE CHE COMANDANO
 
 
    Dramma bernesca per musica da rappresentarsi nel teatro Nicolini dell’Opera Pantomima in Bronsevigo.
    Stampato appresso gli eredi.
 
 
 ATTO PRIMO
 
 SCENA PRIMA
 
 Cortile spazioso, ornato di spoglie virili acquistate in varie guise dalle accorte femine dove vengano sopra carro trionfale, tirato da vari uomini:
 
 TULIA, CINTIA, AURORA, precedute da coro di donne, le quali portano seco loro delle catene e delle vittoriose insegne. Mentre si canta il coro gli uomini s’incatenano
 
 TULIA, CINTIA, AURORA
 
    Presto, presto, alla catena,
 alla usata servitù.
 
 CORO
 
    Non fa scorno e non dà pena
 volontaria schiavitù.
 
 TULIA
5Ite all’opre servili
 e partite fra voi le cure e i pesi.
 Altri alla rocca intesi,
 altri all’ago, altri all’orto o alla cucina,
 dove il nostro comando or vi destina.
 AURORA
10Obbedite, servite e poi sperate,
 che il regno delle donne
 è di speranza pieno.
 Se goder non si può, si spera almeno.
 CINTIA
 E chi vive sperando
15per sua felicità muore cantando.
 CORO
 
    Presto, presto, alla catena,
 alla usata servitù.
 
    Non fa scorno, non dà pena
 volontaria schiavitù. (Partono gli uomini incatenati, condotti dalle donne. Le tre sudette scendono dal carro, il quale si fa retrocedere per la parte dond’è venuto)
 
 SCENA II
 
 TULIA, CINTIA e AURORA
 
 TULIA
20Poiché del viril sesso
 abbiam noi sottomesso il fier orgoglio,
 tener l’abbiamo incatenato al soglio.
 Ma quai credete voi,
 mie fedeli compagne e consigliere,
25fian migliori i progetti,
 gli uomini per tenere a noi soggetti?
 CINTIA
 Questo nemico sesso,
 di natura superbo e orgoglioso,
 scuote e lacera il fren, quand’è pietoso.
30Col rigor, col disprezzo,
 soglion le scaltre donne
 tener gli uomini avvinti e incatenati.
 Se sono innamorati
 tutto soglion soffrire; e quanto sono
35più sprezzanti le donne e più crudeli,
 essi son più pazienti e più fedeli.
 AURORA