Il mondo della luna, libretto, San Pietroburgo, 1758

 SCENA IX
 
 RINALDO solo
 
 RINALDO
 Dov’è, dov’è chi dice
 che dura ed aspra sia
370d’amor la prigionia? Finché un amante
 vive dubbioso e incerto
 fra il dovere e l’amor, fra il dolce e il giusto,
 pace intera non ha ma poiché tutto
 s’abbandona al piacer gode e non sente
375i rimorsi del cor... Ma oh dio! Purtroppo
 li risento al mio sen, malgrado al cieco
 abbandono di me fatto al diletto
 e mi sgrida l’amore, a mio dispetto.
 Ah! Che farò? Si studi,
380se possibile sia, scacciar dal cuore
 il residuo fatal del mio rossore.
 
    Il mio cor fra tanti affanni
 lieto ognor riposa in pace,
 non l’affanna, non le spiace
385la perduta libertà.
 
    Soffrirò la morte ancora
 per cagione così bella
 né la sorte mia rubella
 mai tremar non mi farà.
 
 SCENA X
 
 GIACINTO ed AURORA
 
 GIACINTO
390Oh Diana mia gentil.
 AURORA
                                         Vago Ateone!
 GIACINTO
 Piacemi il paragone,
 poiché son vostro amante e vostro servo,
 ma ohimè, Ateone è divenuto un cervo!
 AURORA
 Io crudele non son qual fu la dea.
 GIACINTO
395Né io sarò immodesto
 qual fu il pastor dolente.
 AURORA
 Siete bello e prudente.
 GIACINTO
 Tutta vostra bontà.
 AURORA
 Giacinto, in verità
400voi mi piacete assai.
 GIACINTO
 Arder tutto mi sento ai vostri rai.
 
 SCENA XI
 
 CINTIA e detti
 
 CINTIA
 (Con Aurora Giacinto?)
 AURORA
 Ma voi di Cintia siete.
 GIACINTO
 Più di lei mi piacete.
405Parmi che il vostro bello
 mi renda assai più snello,
 miratemi nel volto, a poco a poco
 come per vostro amor son tutto foco.
 CINTIA
 Acqua, acqua, padrone, acqua vi vuole
410il foco ad ammorzar.
 GIACINTO
                                        Oh Cintia mia,
 ardo d’amor per voi.
 CINTIA
 Ingannarmi non puoi,
 ho le parole tue tutte ascoltate.
 GIACINTO
 Deh mia vita...
 CINTIA
                              E saranno bastonate.
 GIACINTO
415Bastonate a un par mio? Deh Aurora, a voi
 l’onor mio raccomando.
 AURORA
 Siete schiavo di Cintia, io non comando.
 CINTIA
 E voi, gentil signora,
 vi dilettate di rapire altrui
420il vassallo e l’amante?
 AURORA
 Faccio quello ancor io che fanno tante.
 CINTIA
 Ma con me nol farete.
 AURORA
                                          Allor che sappia
 di darvi gelosia,
 voi dovrete tremar dell’arte mia.
 CINTIA
425Distrutto in questa guisa
 nostro impero sarà.
 AURORA
                                       Poco m’importa,
 pria che ceder al vostro
 fasto superbo e altero,
 vada tutto sossopra il nostro impero.
 CINTIA
430Giacinto andiam.
 GIACINTO
                                   Vengo.
 AURORA
                                                  Crudel, voi dunque
 mi lasciate così?
 GIACINTO
                                 Ma se conviene...
 CINTIA
 Si viene o non si viene?
 GIACINTO
                                              Eccomi lesto.
 AURORA
 Morirò, se partite.
 GIACINTO
                                    Eccomi, io resto.
 CINTIA
 
    Venite o ch’io vi faccio
435provare il mio furor.
 
 AURORA
 
    Ingrato crudelaccio,
 voi mi strappate il cor.
 
 GIACINTO
 
    (Mi trovo nell’impaccio
 fra amore e fra timor).
 
 CINTIA
 
440   Voi siete il servo mio.
 
 GIACINTO