Il mondo della luna, libretto, Brunswick, 1760

 GIACINTO
 
655   Questo vago gelsomino,
 che al mio ben io reco in dono,
 candidetto com’io sono,
 semplicetto, tenerino,
 s’assomiglia al mio bel cor.
 
 GRAZIOSINO
 
660   Questo caro tulipano
 vuo’ donarlo alla mia bella;
 qualche cosa ancora ella
 forse un dì mi donerà.
 
 A TRE
 
    Vaghi fiori, dolci amori,
665bella mia felicità.
 
 SCENA IV
 
 RINALDO solo
 
 RINALDO
 Ah più pace non ho; donare io voglio
 a colei questo fiore
 che mi rese nel sen amante il core.
 Ma pur oh dio! ma pure
670scioglier vorrei dall’alma
 l’amorosa catena.
 La libertà mi sembrerebbe or pena.
 Quando un cor si compiace
 dell’amorosa face
675sì facile non è mirarla spenta,
 liberarsene affatto invan si tenta.
 
    Sprezza un’alma invitta e forte
 il rigor d’averso fato
 né il poter di Giove irato
680saprà farla paventar.
 
    Si conturba e si confonde
 nel veder il suo periglio
 ma si lascia dal consiglio,
 dalla speme lusingar.
 
 SCENA V
 
 Camera.
 
 CINTIA con spada in mano, poi GIACINTO