Il mondo della luna, libretto, Brunswick, 1760

 SCENA VII
 
 Camera in casa di Buonafede con loggia aperta, tavolino con lumi e sedie.
 
 FLAMINIA e CLARICE
 
 CLARICE
250Eh venite, germana,
 andiam su quella loggia
 a goder della notte il bel sereno.
 FLAMINIA
 Se il genitore austero
 ci ritrova colà, misere noi!
 CLARICE
255Che badi a' fatti suoi.
 Ci vuol tener rinchiuse
 e da l'aria difese,
 come fossimo noi tele di ragno?
 FLAMINIA
 Finché noi siam sogette
260al nostro genitor convien soffrire.
 CLARICE
 Ma io, per vero dire,
 stanca di questa soggezion noiosa,
 non veggo l'ora d'essere la sposa.
 FLAMINIA
 Se l'accordasse il padre,
265spererei con Ernesto esser felice.
 CLARICE
 Lo spererei anch'io
 con Ecclitico mio.
 FLAMINIA
 Quell'Ecclitico vostro
 è un uom ch'altro non pensa
270che a contemplar or l'una, or l'altra stella.
 CLARICE
 Questo è quello, sorella,
 che in lui mi piace più.
 Finché ei pensa alla luna, ovvero al sole,
 la sua moglie farà quello che vuole.
 FLAMINIA
275Ma il genitor, io temo,
 non vorrà soddisfarci.
 CLARICE
                                           Evvi in tal caso
 un ottimo espediente.
 Maritarci da noi senza dir niente.
 FLAMINIA
 Ciò so che non conviene a onesta figlia
280ma se amor mi consiglia,
 e il padre a me si oppone,
 io temo che all'amor ceda ragione.
 
    Ragion nell'alma siede
 regina dei pensieri
285ma si disarma e cede,
 se la combatte amor.
 
    E amor se occupa il trono
 di re si fa tiranno
 e sia tributo o dono,
290vuol tutto il nostro cor.