Il mondo della luna, libretto, Barcellona, Generas, 1765

 SCENA VIII
 
 CLARICE, poi BONAFEDE
 
 BONAFEDE
320Brava, signora figlia,
 v'ho detto tante volte
 che non uscite dalla vostra stanza.
 CLARICE
 Ed io tant'altre volte
 mi sono dichiarata
325che non posso soffrir di star serrata.
 BONAFEDE
 E ben bene, fraschetta,
 so io quel che farò.
 CLARICE
                                     Sì, castigatemi;
 cacciatemi di casa e maritatemi.
 BONAFEDE
 Se io ti maritassi
330non castigarei te ma tuo marito.
 Né castigo magior dar gli potrei,
 quanto una donna pazza, qual tu sei.
 CLARICE
 Io pazza? V'ingannate.
 Pazza sarei qualora
335mi lasciassi un po' troppo intimorire
 e avessi per rispetto a intisicchire.
 
    Son fanciulla da marito
 e lo voglio, il sapete,
 e se voi no mel darete,
340da me stessa il prenderò.
 
    Ritrovatemi un partito
 che sia proprio al genio mio
 o lasciate, farò io;
 se lo cerco il troverò.