Il mondo della luna, libretto, Barcellona, Generas, 1765

 lo stesso è ognor per me.
255Io so che sempre fingono,
 che fede in lor non v’è.
 
    Lo so che siete amico
 voi delle donne assai;
 ma quello che vi dico
260purtroppo lo provai.
 E se dir ver volete,
 direte: «Così è». (Parte)
 
 SCENA X
 
 GIACINTO e TULLIA
 
 GIACINTO
 Oh Venere gentile!
 TULLIA
                                      Oh vago Adone!
 GIACINTO
 Piacemi il paragone,
265poiché son vostro amante e vostro servo;
 ma ohimè che Adone è divenuto un cervo.
 TULLIA
 Io crudele non son qual fu la dea.
 GIACINTO
 Né io sarò immodesto
 qual fu il pastor dolente.
 TULLIA
270Siete bello e prudente.
 GIACINTO
 Tutta vostra bontà.
 TULLIA
 Giacinto, in verità
 voi mi piacete assai.
 GIACINTO
 Arder tutto mi sento a’ vostri rai.
 
 SCENA XI
 
 CINTIA e detti
 
 CINTIA
275Con Tullia Giacinto.
 TULLIA
 Ma voi di Cintia siete.
 GIACINTO
 Più di lei mi piacete,
 parmi che il vostro bello
 mi renda assai più snello,
280miratemi in volto, a poco a poco
 come per vostro amor son tutto fuoco.
 CINTIA
 Acqua, acqua, padrone, acqua vi vuole
 il foco ad ammorzar.
 GIACINTO
                                        Oh Cintia mia,
 ardo d’amor per voi.
 CINTIA
285Ingannarmi non puoi,
 ho le parole tue tutte ascoltate.
 GIACINTO
 Deh mia vita...
 CINTIA
                              E saranno bastonate.
 GIACINTO
 Bastonate a un par mio, deh Tullia a voi
 l’onor mio raccomando.
 TULLIA
290Siete schiavo di Cintia, io non comando.
 CINTIA
 E voi gentil signora
 vi dilettate di rapire altrui
 il vassallo e l’amante.
 TULLIA
 Faccio quello ancor io che fanno l’altre.
 CINTIA
295Ma con me nol farete.
 TULLIA
                                          Allor che sappia
 di darvi gelosia,
 voi dovrete tremar dell’arte mia.
 CINTIA
 Distrutto in questa guisa
 nostro impero sarà.
 TULLIA
                                       Poco m’importa,
300pria che ceder al vostro
 fato superbo e altero,
 vada tutto sossopra il nostro impero.
 CINTIA
 Giacinto andiam.
 GIACINTO
                                   Vengo.
 TULLIA
                                                  Crudel, voi dunque
 mi lasciate così?
 GIACINTO
                                 Ma se conviene...
 CINTIA
305Si viene o non si viene?
 GIACINTO
                                              Eccomi lesto.
 TULLIA
 Morirò se partite.
 GIACINTO
                                   Eccomi, io resto.
 CINTIA
 
    Venite o ch’io vi faccio
 provare il mio furor.
 
 TULLIA
 
    Ingrato crudelaccio,
310voi mi strapate il cor.