Il mondo della luna, libretto, Venezia, Graziosi, 1775

 SCENA IV
 
 ERNESTO e CECCO
 
 CECCO
 Costui dovrebbe al certo
 esser ricco sfondato.
 ERNESTO
                                        E a che motivo?
 CECCO
230Perché a far il mezzano
 egli non ha difficoltade alcuna;
 ed è questo un mestier che fa fortuna.
 ERNESTO
 Tu dici male; Ecclitico è sagace
 e se in ciò noi compiace
235il fa perché Clarice ei spera e l'ama.
 CECCO
 Ho inteso, ho inteso. Ei brama
 render contenti i desideri suoi
 e vuol far il piacer pagar a noi.
 ERNESTO
 Orsù, taci e rammenta
240chi son io, chi sei tu.
 CECCO
 Per cent'anni, padron, non parlo più.
 ERNESTO
 Vado in questo momento
 denaro a provveder. Tu va', m'attendi
 d'Ecclitico all'albergo, ove domani,
245mercé il di lui talento,
 spero che l'amor mio sarà contento. (Parte)