Il mondo della luna, libretto, Venezia, Graziosi, 1775

 SCENA XI
 
 CECCO con seguito; BUONAFEDE e LISETTA
 
 CECCO
 Olà, che si fa qua. Ma chi è costei
1020del basso mondo ignota forestiera?
 LISETTA
 (Cospetto, cosa vedo!
 Cecco è l'imperator?)
 BUONAFEDE
                                          Sire, è costei
 la pupilla gentil degl'occhi miei.
 CECCO
 Lisetta?
 BUONAFEDE
                  Appunto.
 CECCO
                                      Addio, Lisetta, addio.
 LISETTA
1025Ti saluto, buondì, Cecchino mio.
 BUONAFEDE
 Tu, che sei pazza?
 LISETTA
                                    Un pazzo siete voi.
 Ci conosciamo bene fra di noi.
 CECCO
 Bella, Cecco non son.
 LISETTA
                                         Se non è Cecco
 sarà dunque il notaro.
 BUONAFEDE
1030Zitto che tu vaneggi.
 CECCO
                                        Olà, s'innalzi
 il trono mio real, mentre vogliamo,
 o cara Lisettina,
 dichiararvi lunatica regina. (Dalla parte laterale esce un trono per due persone)
 BUONAFEDE
 (Io non vorrei che il nostro imperatore
1035mi facesse l'onore
 di rapirmi Lisetta).
 CECCO
                                       E ben, che dite?
 Ecco il trono per voi, se l'aggradite.
 LISETTA
 Il trono? Oimè, non so...
 Sono fra il sì e il no.
 CECCO
                                       Eh via, venite.
1040Sia Cecco o sia notaro,
 che cosa importa a voi?
 Dopo ci aggiusteremo fra di noi.
 LISETTA
 (Non mi spiace il pensier).
 BUONAFEDE
                                                    Cara Lisetta,
 non mi lasciar così.
 CECCO
                                      Presto, mia bella,
1045non mi far più crepar.
 BUONAFEDE
                                           Rifletti.
 CECCO
                                                            Vieni,
 che il lunatico sire
 ha gonfio già il polmone.
 LISETTA
 Ma il titol di regina è un gran boccone.
 
    Per questa volta almeno
1050nettatevi la bocca.
 Pazienza aver vi tocca,
 bisogna usar prudenza;
 si tratta, in confidenza,
 di trono e maestà.
 
1055   Già so che mi capite;
 so quanto saggio siete;
 onde lodar dovete
 la mia sincerità. (Finita che sarà l’aria, Cecco dà braccio a Lisetta conducendola sul trono)
 
 BUONAFEDE
 Eccelso imperator, la fortunata
1060solo Lisetta è stata,
 le povere mie figlie
 ancor non hanno avuto la fortuna
 di venire nel mondo della luna.
 CECCO
 Un araldo lunare ha già recato
1065che sono in viaggio e che saran fra poco
 ancor esse discese in questo loco.
 BUONAFEDE
 Ascese vorrà dire e non discese.
 CECCO
 Cosa sapete voi. Il nostro mondo
 come un pallon rotondo
1070dal cielo è circondato;
 e da qualunque lato
 che l'uom verso la luna il cammin prenda,
 convien dir che discende e non ascenda.
 BUONAFEDE
 Sono ignorante, è ver.
 CECCO
                                           Vi consolate,
1075ecco le figlie vostre, ecco osservate.