Il negligente, libretto, Parma, Monti, 1752 (Lodi, Il trascurato)

 SCENA II
 
 LISAURA, poi AURELIA
 
 LISAURA
 Amor non dà mai pace.
940Quand'un'alma dovrebbe esser contenta,
 timore e gelosia l'alma tormenta.
 AURELIA
 O signora Lisaura, le son serva.
 Ella è sempre più bella e più vezzosa.
 Quando mai si fa sposa?
 LISAURA
945Ch'io sia sposa o fanciulla,
 quest'è un affar che a voi non preme nulla.
 AURELIA
 Anzi mi preme assai;
 anzi sempre bramai
 che il ciel fecondo e amico
950fosse al suo cor. (Non me n'importa un fico).
 LISAURA
 Ed io bramai di core,
 per non dirvi bugia,
 che voi di questa casa andaste via.
 AURELIA
 Grazie alla sua bontà. V'andrò ma forse
955bramerà il mio ritorno
 e si ricorderà d'Aurelia un giorno.
 LISAURA
 È difficile molto.
 AURELIA
                                  Oh già si sa
 che una dama di rango non si degna
 rammentarsi di me vile ed abietta.
 LISAURA
960Siete, Aurelia mia cara, una fraschetta.
 
    Garrir superba, audace
 effetto è di cuor vile.
 Sa un'anima gentile
 modesta rispettar.
 
965   Al genio mio dispiace
 quel volto simulato
 che un core avvelenato
 in petto può celar.