Il negligente, libretto, Firenze, Stecchi, 1752 (Lo spensierato)

 SCENA VII
 
 PORPORINA e PASQUINO
 
 PASQUINO
795Per questa volta è andata ben!
 PORPORINA
                                                         Ringrazia
 il mio giudizio.
 PASQUINO
                               Sì, gioia mia bella,
 tu sei una ragazza
 che può star, per dottrina, in paragone
 d'Ovidio, Quinto Curzio e Cicerone.
 PORPORINA
800Vedi quel che per te feci, amor mio,
 fin dissi una bugia,
 la prima ch'io abbia detta in vita mia.
 PASQUINO
 Dunque mi porti amore?
 PORPORINA
 Ti amo con tutto il core.
 PASQUINO
805Dunque tu mia sarai?
 PORPORINA
 Sì, Pasquin, sarò tua, se mi vorrai.
 PASQUINO
 Se ti vorrò? Mio bene!
 Non bramo altri che te.
 Per quel tuo bel visino
810lascerei la minestra, il pane e il vino.
 PORPORINA
 Lo so che mi vuoi bene;
 ma un po' di gelosia mi dà martello.
 PASQUINO
 Maledetta disgrazia è l'esser bello!
 PORPORINA
 Quei cari e belli occhietti
815saranno tutti miei?
 PASQUINO
                                      Sì.
 PORPORINA
                                              Non m'inganni,
 posso prestarti fé?
 PASQUINO
                                     Sì.
 PORPORINA
                                             Tu mio sposo
 esser dunque vorrai?
 PASQUINO
                                          Sì, bel visetto.
 PORPORINA
 Oh che bella fortuna! Oh che diletto!
 
    Ohimè, che fuor del petto
820mi vien sul labbro il cor.
 Ma su quel bel labbretto
 veggo il tuo core ancor.
 
    Dammi il tuo core, oh...
 Pigliati, o caro, il mio!
825Piglialo, che tel dono,
 dammelo, per pietà.