Il negligente, libretto, Leida, Luzac, 1752

 SCENA ULTIMA
 
 Sala.
 
 FILIBERTO, CORNELIO, LISAURA, AURELIA, uno che figura il CONTE, poi DORINDO e doppo PORPORINA e PASQUINO in disparte
 
 FILIBERTO
1160No no, madonna Aurelia,
 se tornate a svenir, sarà tutt'uno.
 AURELIA
 Possibile, signor?
 FILIBERTO
                                   S'anco vi vedo
 colla spuma alla bocca, io non vi credo.
 CORNELIO
 Via, signor Filiberto,
1165spicciate il signor conte.
 FILIBERTO
 Quanto dice il contratto?
 CORNELIO
 Trentamila ducati.
 FILIBERTO
                                     Eh siete matto?
 CORNELIO
 Tal è l'aggiustamento
 sottoscritto da voi.
 FILIBERTO
                                    Come!
 LISAURA
                                                   Che sento!
 CORNELIO
1170Convien pagare o da una nuova lite
 sarete travagliato.
 FILIBERTO
 Io sono assassinato.
 Son mandato in malora.
 Ecco lo scrigno colle chiavi ancora.
 DORINDO
1175Fermatevi, signor, che nulla tiene
 quel vostro bel contratto.
 Ai quanti è stipulato?
 CORNELIO
 Stamane fu firmato.
 DORINDO
 Questo è del giorno d'ieri.
 CORNELIO
                                                  E che contiene?
 DORINDO
1180Un'ampia donazione
 che fa di tutto il suo
 Filiberto alla figlia.
 Quest'istrumento il giorno d'ieri è fatto;
 onde non val di questo dì il contratto.
 CORNELIO
1185La lite tornerà...
 DORINDO
                                Non ho paura.
 So ch'ell'è un'impostura.
 Signor siete ingannato. (A Filiberto)
 Cornelio e ser Imbroglio v'han gabbato.
 FILIBERTO
 Che siate benedetto; e qual mercede
1190posso darvi signor?
 DORINDO
                                      Di vostra figlia
 a me basta la mano; e voi sarete
 padron del vostro, fino che vivete.
 FILIBERTO
 Io son contento.
 LISAURA
                                Ed io felice sono.
 DORINDO
 Donatemi la destra, il cor vi dono.
 FILIBERTO
1195Aurelia, andate tosto
 fuori di casa mia.
 AURELIA
                                   Poco m'importa;
 di già son maritata.
 CORNELIO
                                       V'ingannate.
 Se la robba non v'è, più non vi voglio.
 Non val l'obbligazione.
 AURELIA
1200Voi mi sposaste senza condizione.
 Voglia o non voglia, alfin vostra son io.
 CORNELIO
 Ho fatto un bel guadagno da par mio.
 FILIBERTO
 Se speraste goder, soffrite il danno,
 sopra l'ingannator cade l'inganno.
 PORPORINA
1205Pietà, signor padron.
 PASQUINO
                                         Misericordia.
 FILIBERTO
 Siete qui disgraziati?
 Ancor per questa volta
 vi siano i vostri falli perdonati.
 
    Chi lieto giubila,
1210chi tristo geme,
 chi piange e freme,
 chi lieto sta.
 
    Dolente è il core
 del traditore;
1215ma l'innocente
 godendo va.
 
 Fine del dramma