Il negligente, libretto, Trieste, Trattner, 1756

 SCENA VIII
 
 LISAURA sola
 
 LISAURA
 Giusti dei, v'è nel mondo
 cotanta iniquità? V'è sulla terra
 chi temerario ardisce
775rapir l'altrui con esecrando eccesso?
 E lo soffrono i numi? E stride invano
 il folgore di Giove?
 Dove si cela, dove
 l'empio che il genitor tradire aspira?
780Seco voglio sfogar lo sdegno e l'ira.
 Ma no, femmina imbelle,
 che dir, che far potrei?
 Crudelissimi dei,
 perché non mi è concesso
785potermi cimentar col viril sesso?
 Farei veder ben io
 che ancor nel petto mio si cela un core
 di coraggio ripieno e di valore.
 
    Leon, che a stragge aspira
790in mezzo a notte oscura,
 se lo splendor rimira
 di luminosa face
 perde l'ardir locquace,
 comincia a palpitar.
 
795   Quando vedrà quel empio
 del folle ardir lo scempio
 così dovrà tremar.