Il negligente, libretto, Trieste, Trattner, 1756

 SCENA X
 
 FILIBERTO da una parte, PORPORINA dall’altra osservano in disparte
 
 AURELIA
 Non importa, vien qua.
830Fra noi s'ha d'aggiustare
 e si vada il padrone a far squartare.
 FILIBERTO
 (Obbligato!) (Da sé)
 PASQUINO
                           Sì sì vada in malora
 lui, la sua casa e Porporina ancora.
 PORPORINA
 (Bravissimo!) (Da sé)
 AURELIA
                             È noioso
835il signor Filiberto agli occhi miei.
 PASQUINO
 Più non posso di cor mirar colei.
 AURELIA
 Tu sì sei graziosetto.
 PASQUINO
 Sì, quello è un bel visetto. (Ad Aurelia)
 AURELIA
 Se parlassi di cuor...
 PASQUINO
                                        Se vi degnaste...
 AURELIA
840Sarei per te.
 PASQUINO
                          Vostro sarei, m'impegno.
 FILIBERTO
 (Femmina scellerata!)
 PORPORINA
                                            (Oh core indegno!) (Da sé)
 AURELIA
 
    Allegri e contenti
 s'amiam di buon core.
 
 A DUE
 
 Più dolce è l'amore
845novello nel sen.
 
 PORPORINA, FILIBERTO A DUE
 
    Che voglia mi vien
 d'andarli a scannar.
 
 AURELIA
 
    E vada il padrone...
 
 PASQUINO
 
 E vada la serva...
 
 A DUE
 
850A farsi squartar.
 
 FILIBERTO
 
    Indegna. (Ad Aurelia)
 
 PORPORINA
 
                        Briccone. (A Pasquino)
 
 A DUE
 
 Si tratta così?
 
 AURELIA, PASQUINO A DUE
 
    (Non v'è più rimedio,
 già tutto sentì).
 
 PORPORINA
 
855   Con voi, sfacciatella, (Ad Aurelia)
 mi voglio sfogar.
 
 AURELIA
 
    Con te, birboncella, (A Porporina)
 non voglio gridar.
 
 FILIBERTO, PASQUINO A DUE
 
    Fermate, tacete,
860non state a strillar.
 
 FILIBERTO
 
    Indegno, briccone, (A Pasquino)
 ti vo' bastonar.
 
 PASQUINO
 
    Non curo il padrone, (A Filiberto)
 mi vo' vendicar.
 
 AURELIA, PORPORINA A DUE
 
865   Fermate, tacete,
 non state a strillar.
 
 A QUATTRO
 
    Che rabbia mi sento!
 Che fiero tormento!
 L'affanno, lo sdegno
870vuol farmi creppar.
 
 Fine dell’atto secondo