Il negligente, libretto, Torino, Avondo e Baino, 1757

 SCENA V
 
 PORPORINA e DORINDO
 
 PORPORINA
 Io mi vo' maritar. Pasquino, è vero,
 è un poco sempliciotto; ma talvolta
160un mezzo scimunito
 suol esser per la donna un buon marito.
 DORINDO
 Quella giovine bella.
 PORPORINA
                                        Oh mio padrone,
 chi dimanda?
 DORINDO
                             Sono in casa venuto;
 l'ardir mio condonate.
 PORPORINA
165Quando trovate aperto e voi entrate.
 DORINDO
 Il signor Filiberto
 è in casa?
 PORPORINA
                     È in casa.
 DORINDO
                                         Si potria vedere?
 PORPORINA
 Se avete da parlar di qualche affare
 difficile sarà.
 DORINDO
170Per dir la verità,
 so che siete una giovine prudente,
 di veder lui non me n'importa niente,
 Lisaura bramerei.
 PORPORINA
                                    Ah, ah, v'ho inteso,
 garbato signorino,
175non cercate Marforio ma Pasquino.
 DORINDO
 A voi mi raccomando;
 permettete ch'io possa
 dirle almen due parole.
 PORPORINA
 Oh no no, non si puole,
180andate via.
 DORINDO
                        Possibile che siate
 tanto crudele?
 PORPORINA
                             Andate via vi dico.
 DORINDO
 Vi sarò buon amico;
 so il mio dover.
 PORPORINA
                               Come sarebbe a dire?
 DORINDO
 Io vi regalerò.
 PORPORINA
                             Questi futuri
185non mi piacciono punto. Andate via.
 DORINDO
 Vi prego in cortesia.
 PORPORINA
                                        No no, non posso.
 DORINDO
 Ma perché non potete?
 Porporina, tenete
 questa piccola borsa
190per caparra di quel ch'io vi darò.
 PORPORINA
 Signor no, signor no. (Si va raddolcendo)
 DORINDO
 Eh via.
 PORPORINA
                 La non s'incomodi.
 DORINDO
 Mi fate torto.
 PORPORINA
                           Non vorrei...
 DORINDO
                                                    Prendete?
 PORPORINA
 Grazie, grazie. Voi siete (Prende la borsa)
195veramente garbato.
 DORINDO
 D'un core innamorato
 movetevi a pietà.
 PORPORINA
 Sentite; andate là;
 Lisaura è in quella stanza;
200il padre è negligente
 e alla figlia non pensa niente, niente.
 DORINDO
 Dunque vado.
 PORPORINA
                             Sì andate;
 sì onesto siete voi, gentil così,
 che son pronta per voi la notte e 'l dì.
 
205   Non posso soffrire
 vedervi languire;
 ho un cor troppo tenero,
 vi voglio aiutar.
 
    (Perché non è avaro,
210non prezza il danaro,
 lo vo' consolar).
 Ho un cor troppo tenero,
 vi voglio aiutar. (Parte)