Il negligente, libretto, Torino, Avondo e Baino, 1757

 SCENA VIII
 
 LISAURA sola
 
 LISAURA
 Giusti dei, v'è nel mondo
835cotanta iniquità? V'è sulla terra
 chi temerario ardisce
 rapir l'altrui con esecrando eccesso?
 E lo soffrono i numi e stride invano
 il folgore di Giove?
840Dove si cela, dove
 l'empio che il genitor tradire aspira?
 Seco voglio sfogar lo sdegno e l'ira.
 Ma no, femmina imbelle,
 che dir, che far potrei?
845Crudelissimi dei,
 perché non m'è concesso
 potermi cimentar col viril sesso?
 Farei veder ben io
 che ancor nel petto mio si cela un core
850di coraggio ripieno e di valore.
 
    Se dal fiume altera l'onda
 tenta uscir dal letto usato
 corre a questa, a quella sponda
 l'affannato agricoltor.