Il negligente, libretto, San Pietroburgo, stamperia del corpo dei Cadetti, 1758

 SCENA VIII
 
 LISAURA sola
 
 LISAURA
675Giusti dei, v'è nel mondo
 cotanta iniquità; v'è su la terra
 chi temerario ardisce
 rapir l'altrui con esacrando eccesso?
 E lo soffrono i numi? E stride invano
680il folgore di Giove?
 Dove si cela, dove
 l'empio che il genitor tradire aspira?
 Seco voglio sfogar lo sdegno e l'ira.
 Ma no, femina imbelle,
685che dir, che far potrei?
 Crudelissimi dei, perché perché,
 perché non è concesso
 potermi cimentar col viril sesso?
 Farei veder ben io
690che ancor nel petto mio si cela un core
 di corraggio ripieno e di valore.
 
    Tremo fra' dubi miei;
 pavento i rai del giorno,
 anche nel mio soggiorno,
695mi turbo e mi confondo;
 l'aure che ascolto intorno
 mi fanno palpitar.
 
    Nascondermi vorrei,
 vorrei scoprir l'errore
700né di celarmi ho core
 né core ho di parlar.