Il negligente, libretto, Brunswick, 1760

 SCENA IV
 
 PASQUINO e PORPORINA
 
 PASQUINO
 Che mi venga la rabbia,
115se mi ricordo più cosa m'ha detto.
 Basta, a palazzo andrò;
 qualche cosa dirò. (Vuol partire)
 PORPORINA
                                     Ehi, ehi, Pasquino!
 PASQUINO
 Porporina, che vuoi?
 PORPORINA
                                         Così tu parti,
 senza darmi un addio?
120Più bene non mi vuoi, Pasquino mio?
 PASQUINO
 Se ti vo' bene! E come!
 Ma per non mi scordar la mia lezione
 io me ne vado a dir a ser Imbroglio
 del testamento e la prostituzione.
 PORPORINA
125Vorrei ti ricordassi
 della tua Porporina.
 PASQUINO
 La sera e la mattina,
 quando io mi levo e quando vado a letto
 penso sempre, mia cara, a quel visetto.
 PORPORINA
130Eh tu burli, lo so.
 PASQUINO
                                  No ch'io non burlo,
 te lo dico di core.
 PORPORINA
                                  Eh furbacchiotto,
 mi vorresti far giù.
 PASQUINO
                                      Per te son cotto.
 PORPORINA
 Via, via, vanne Pasquino,
 la cosa preme assai.
135Vanne e ritornerai poscia da me.
 PASQUINO
 Se premesse al padron, v'andria da sé.
 PORPORINA
 Sai la sua negligenza.
 PASQUINO
 Vado... Ma dove? Oh bella!
 Non mi ricordo più dov'abbia a andare.
 PORPORINA
140A palazzo.
 PASQUINO
                      La borsa l'ho da dare...
 A chi?
 PORPORINA
               A messer Imbroglio.
 PASQUINO
 Messer Imbroglio amato,
 stavolta più di voi sono imbrogliato.
 
    Ho da dir che il testamento...
145Ho da dir... Non ne so più.
 Porporina, dilo tu...
 Zitto, zitto, l'ho trovata.
 Ho da dir ch'è la ragione
 della sua prostituzione
150che si deve sostener.
 
    Gran memoria tengo io!
 Ho da dir che il padron mio
 l'ha cercato, l'ha trovato...
 Sì, va bene, lo dirò. (Parte)