Il negligente, libretto, Venezia, Savioli, 1771

 quando il marito ritroverà».
 
 LISETTA
 
530Era assai vecchio; questo si sa.
 
 ECCLITICO
 
    Povero vecchio, più nol vedrete!
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Ahi che tormento che voi mi date.
 
 ECCLITICO
 
 Pronta è la dote, se la volete.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Mi fate ridere; mi consolate.
535Viva chi vive.
 
 A TRE
 
                            Chi è morto è morto.
 Dolce conforto la dote sarà.
 
 Fine dell’atto primo
 
 
 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Giardino delizioso in casa di Ecclitico, figurato nel mondo della luna, ove si rappresentano alcune stravaganze ordinate dall’astrologo per deludere Bonafede.
 
 BONAFEDE che dorme. ECCLITICO travestito con abito capriccioso. ERNESTO ne’ suoi abiti
 
 ECCLITICO
 Ecco qui Bonafede
 nel mondo della luna. Egli ancor dorme
 e quando sarà desto
540esser non crederà nel mio giardino
 ma nel mondo lunare
 fra le delizie peregrine e rare.
 ERNESTO
 Ma Flaminia e Clarice
 son del tutto avvisate?
 ECCLITICO
                                           Il tutto sanno
545e a ogni nostro disegno aderiranno.
 Lisetta nulla sa ma non importa.
 Con un’altra invenzione
 farò ch’ella si creda
 nel mondo della luna trasportata.
550Ella è da Cecco amata
 e Cecco la desia;
 e acciocch’egli aderisca alle mie voglie
 gli ho promesso che lei sarà sua moglie.
 ERNESTO
 Flaminia sarà mia.
 ECCLITICO
555E mia sarà Clarice.
 Oggi ciascun di noi sarà felice.
 Le macchine son pronte;
 son pronti i giochi, i suoni, i balli e i canti,
 cose che pareran prodigi o incanti.
 ERNESTO
560Ed io per esser pronto
 a sostener la mia caricatura,
 vado tosto a cambiar spoglie e figura. (Parte)
 
 SCENA II
 
 ECCLITICO e BONAFEDE che dorme
 
 ECCLITICO
 Buonafede ancor dorme,
 tempo è di risvegliarlo.
565Con questo sal volatile
 sciogliendo i spirti che fissati ha l’oppio,
 in sé ritornerà.
 BONAFEDE
                               Flaminia...
 ECCLITICO
                                                     Ei chiama
 la figliuola fra il sonno e la vigilia.
 BONAFEDE
 Ehi Clarice... Lisetta...
 ECCLITICO
570Ora si va svegliando.
 BONAFEDE
                                         Eh! Dove sono.
 ECCLITICO
 Amico.
 BONAFEDE
                 Olà, chi siete?
 ECCLITICO
 Che? Non mi conoscete?
 Non ravvisate Ecclitico?
 BONAFEDE
                                              Voi quello?
 ECCLITICO
 Sì, quel son io.
 BONAFEDE
                              Ma dove,
575dove, amico, siam noi?
 ECCLITICO
 Dove la sorte tutt’i beni aduna.
 Nel bellissimo mondo della luna.
 BONAFEDE
 Eh! Mi burlate?
 ECCLITICO
                                E non ve n’accorgete
 dallo splendor che fa più bello il giorno?
580Dall’aria salutar che spira intorno?
 BONAFEDE
 È vero. O che bel giorno!
 Oh che aria dolcissima e soave!
 ECCLITICO
 Mirate a’ vostri piedi
 dal bel terren fecondo
585nascer le rose e i gigli.
 BONAFEDE
                                           Oh che bel mondo!
 ECCLITICO
 Udite il dolce canto
 degli augellin canori.
 BONAFEDE
                                         Oh che contento!
 Son fuor di me, non so dove mi sia.
 ECCLITICO
 Udite l’armonia
590ch’esce dagli arbuscelli,