Nitteti, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1770

 SCENA VIII
 
 AMASI, AMENOFI e seguito
 
 AMASI
 Amenofi, ove vai? (Ad Amenofi che s’incammina per seguitar Nitteti)
 AMENOFI
                                     Come imponesti,
 sieguo Nitteti.
 AMASI
                             No. Ferma. Vogl'io
 parlarti, o prence.
 AMENOFI
                                    Adoro il cenno. (Oh dio!) (Guardando con tenerezza presso a Nitteti)
 AMASI
 Di gran fede ho bisogno. E tanta altrove
300come in te non ne spero. Io l'ammirai
 quando dal soglio avito
 pria che farti ribelle al tuo signore,
 discacciar ti lasciasti. Atto sì grande
 tanto m'innamorò che se mi avesse
305lasciata il ciel la figlia Amestri, a lei
 ti ambirebber consorte i voti miei.
 La sommessa Cirene
 di nuovo avrai; ma questo
 non è premio, è dover. Col poter mio,
310Amenofi, misura ogni tua brama;
 Amasi regna e ti conosce e t'ama.
 AMENOFI
 Troppo, signor...
 AMASI
                                 Taci, m'ascolta e giura
 silenzio e fedeltà.
 AMENOFI
                                   Tutti n'impegno
 vindici i numi.
 AMASI
                               Or di'. D'Aprio nemico
315tu mi credesti?
 AMENOFI
                               Il crede
 tutto, signor, con me l'Egitto.
 AMASI
                                                       E tutto
 con te s'inganna. Ebbe l'inganno, è vero,
 giusti principi. Io difensor di lui,
 a un tratto de' ribelli
320divenni condottier. Ma questo un cenno
 fu d'Aprio istesso. Ecco il suo foglio. Ogn'altro
 rimedio disperando, ei volle almeno
 evitar che rapina in mano altrui
 fosse il suo regno; e nella mia lo rese
325deposito sicuro.
 AMENOFI
                                Oh stelle!
 AMASI
                                                    Il cielo
 secondava il mio zel, quando sorpreso
 dall'ultimo de' mali
 fu il misero mio re. Sentì vicini
 gl'istanti estremi; a sé chiamommi; io corsi
330al suo nascosto albergo e pieno il volto
 già di morte il trovai. Mi strinse al petto;
 s'intenerì; la sua perduta figlia
 cercar m'impose, e al figlio mio trovata
 darla in isposa. Io lo giurai piangendo;
335ei di più dirmi volea; ma freddo intanto
 mi cadde in braccio e mi lasciò nel pianto.
 AMENOFI
 (Che ascolto!)
 AMASI
                             Il giuramento
 deggio e voglio adempir; ma temo avversa
 l'indole del mio figlio. Il sai, non parla
340mai d'imenei; non v'è beltà che giunga
 a riscaldargli il cor. Fugge la reggia;
 sol fra boschi s'aggira; e tutti sono
 cacce, veltri, destrieri,
 valli, monti e campagne i suoi pensieri.
345Di correggerlo è d'uopo e giova a questo
 più l'amico che il padre. Io fausti i numi
 implorerò; tu d'ammollir procura
 quel duro cor. Vanta Nitteti; esalta
 la sua beltà, la sua virtù. S'ei cede
350per tuo consiglio all'amorosa face,
 io, caro prence, io ti dovrò la pace.
 AMENOFI
 Dunque...
 AMASI
                      Più non tardiam; non v'è riposo
 per me se il giuramento io non adempio.
 Corri, amico, a Sammete; io vado al tempio.
 
355   Tutte finor dal cielo
 incominciai le imprese;
 e tutte il ciel cortese
 le secondò finor.
 
    Ah sia propizio a questa
360ei che di fé, di zelo
 le belle idee mi desta,
 ei che mi vede il cor. (Parte)