Nitteti, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1770

 SCENA VII
 
 BUBASTE con guardie e detti
 
 BUBASTE
 Amasi a te m'invia,
625pastorella gentile. È suo volere
 ch'io dipenda dal tuo. Di me disponi,
 esecutor son io
 qui de' tuoi cenni.
 BEROE
                                    Amato prence, addio.
 SAMMETE
 Che! Già mi lasci? Ah dove vai?
 BEROE
                                                            Fra poco
630saprà tutto Sammete.
 SAMMETE
                                          I passi tuoi
 seguir vogl'io.
 BEROE
                             No; s'è pur ver che m'ami,
 resta ben mio. Quest'ultimo io ti chiedo
 pegno d'amor.
 SAMMETE
                              Che tirannia! Ch'io resti
 così senza saper...
 BEROE
                                   Fidati, o caro,
635da te lungi io non vo; caro, io tel giuro,
 d'altri non sarò mai. Come tu fosti
 e l'unico e il primiero
 sarai sempre tu solo il mio pensiero.
 
    Per costume, o mio bel nume,
640ad amar te solo appresi
 e quel dolce mio costume
 diventò necessità.
 
    Nel bel foco in cui m'accesi
 arderò per fin ch'io mora;
645non potrei volendo ancora
 non serbarti fedeltà. (Parte con Bubaste e guardie)