Nitteti, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1770

 SCENA II
 
 AMASI, indi AMENOFI
 
 AMASI
875Ah de' falli del figlio in parte è reo
 il mio soverchio amor. Poco, or m'avveggo,
 il mio cor gli celai. Troppo conosce
 che il punirlo è punirmi e forte il rende
 la debolezza mia. Ma s'ei non cede
880giudice e re... No; cederà. Si sprezza
 da lungi, il so, ma non si guarda poi
 con la costanza istessa
 il momento fatal quando s'appressa.
 AMENOFI
 Con sollecita istanza
885d'Iside il sacerdote
 chiede, signor, che tu l'ascolti.
 AMASI
                                                         Intendo.
 Del tempio profanato
 vorrà vendetta.
 AMENOFI
                               A me nol disse. Ei reca
 un chiuso foglio ed uom canuto ha seco
890che alla spoglia mi parve,
 non ai detti, un pastor.
 AMASI
                                            Che fia! S'ascolti. (In atto di partire)
 Tu qui Bubaste attendi e quando ei giunga
 sollecito m'avverti. (Come sopra)
 AMENOFI
                                      Eccolo.
 AMASI
                                                     Oh dei! (Doppo essersi rivoltato e aver guardato attentamente Bubaste dentro la scena)
 In quella fronte oscura
895leggo la mia sventura.