Nitteti, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1770

 SCENA IV
 
 AMENOFI solo
 
 AMENOFI
935Ah proteggete, o numi,
 questo re, questo regno. Ubbidienza
 inspirate a Sammete. E sposo... Oh dio!
 Nitteti perderei.
 Come! E gli affetti miei faran contrasto
940al voto di ragion? No; sono amante
 ma sì debol non sono.
 Della ragion col dono il ciel distinse
 gli uomini dalle fiere; e sì geloso
 del dono io son che risentir lo voglio
945in quegl'impeti ancora
 che alle fiere ho comuni. Uom che si scorda
 del privilegio suo, qualor lo sproni
 o l'amore o lo sdegno,
 è ingrato al cielo e d'esser fiera è degno.
 
950   Sì, mio core, intendo, intendo,
 tu contrasti e ti lamenti;
 tu sospiri e mi rammenti
 la tua cara servitù.
 
    No, mio cor, fra' tuoi martiri
955che sospiri io non contendo,
 purché siano i tuoi sospiri
 un trofeo della virtù. (Parte)