Nitteti, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1770

 SCENA VIII
 
 BUBASTE e detti
 
 BUBASTE
1060Prence, ti chiede il re.
 NITTETI
                                           (Tutto è perduto).
 SAMMETE
 Giunse già Beroe al re?
 BUBASTE
                                             No; ma desia
 Amasi di vederla. Io per cammino
 in lei m'avvenni e l'affrettai.
 SAMMETE
                                                      Che vuole
 il genitor da me?
 BUBASTE
                                  Nol so. Lasciai
1065d'Iside seco il sacerdote; e solo
 te condurgli m'impose; andiam; ci attende;
 non l'irritiam.
 NITTETI
                             Deh non esporti. (A Sammete) Amico, (A Bubaste)
 salviam Sammete. Io quel cammin gli apersi,
 ei può, se non t'opponi...
 SAMMETE
                                               Ah d'agitarti
1070per me cessa, o Nitteti. Al padre è forza
 ch'io mi presenti.
 NITTETI
                                   Ed incontrar non temi
 i paterni rigori?
 SAMMETE
 Son finiti ah purtroppo i miei timori.
 
    Decisa è la mia sorte;
1075tutto cangiò d'aspetto;
 più non mi trovo in petto
 né speme, né timor.
 
    La vita ormai, la morte,
 il trono o le ritorte
1080indifferente oggetto
 divennero al mio cor. (Parte con Bubaste e Nitteti)