L’olimpiade (Jommelli), libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1774

 SCENA VI
 
 ARISTEA ed ARGENE
 
 ARGENE
 Udisti, o principessa?
 ARISTEA
                                           Amica, addio.
265Convien ch'io siegua il padre. Ah tu, che puoi,
 del mio Megacle amato,
 se pietosa pur sei come sei bella,
 cerca, recami (oh dio!) qualche novella.
 
    Tu di saper procura
270dove il mio ben s'aggira;
 se più di me si cura,
 se parla più di me.
 
    Chiedi se mai sospira,
 quando il mio nome ascolta;
275se 'l proferì talvolta
 nel ragionar fra sé. (Parte)