L’olimpiade (Jommelli), libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1774

 Tu dici male; Ecclitico è sagace
 e se in ciò noi compiace
 il fa perché Clarice ei spera e l’ama.
 CECCO
 Ho inteso, ho inteso. Ei brama
260render contenti i desideri suoi
 e vuol far il piacer pagar a noi.
 ERNESTO
 Orsù, taci e rammenta
 chi son io, chi sei tu.
 CECCO
 Per cent’anni, padron, non parlo più.
 ERNESTO
265Vado in questo momento
 denaro a proveder. Tu va’, m’attendi
 d’Ecclitico all’albergo, ove domani,
 mercé il di lui talento,
 spero che l’amor mio sarà contento.
 
270   Più della sorte irata
 non temo in me l’orgoglio,
 già l’alma innamorata
 nel sen di chi l’accende
 spera riposo e amor.
 
275   Amor che pria tiranno
 mi fe’ provar l’affanno
 ed or pietoso rende
 la pace a questo cor.
 
 SCENA VI
 
 CECCO solo
 
 CECCO
 Qualche volta il padron mi fa da ridere.
280Ei segue il mondo stolido;
 cambia alle cose il termine
 e il nome cambia ben e spesso agli uomini.
 Per esempio a un ippocrita
 si dice uom divotissimo;
285all’avaro si dice un bravo ecconomo
 e generoso vien chiamato il prodigo.
 Così appella talun bella la femmina,
 perché sul volto suo la biacca semina.
 
    Mi fanno ridere
290quelli che credono
 che quel che vedono
 sia verità.
 
    Non sanno i semplici
 che tutti fingono,
295che il vero tingono
 di falsità.
 
 SCENA VII
 
 Camera in casa di Buonafede con loggia aperta, tavolino con lumi e sedie.
 
 FLAMINIA e CLARICE
 
 CLARICE
 Eh venite, germana,
 andiam su quella loggia
 a goder della notte il bel sereno.
 FLAMINIA
300Se il genitore austero
 ci ritrova colà, misere noi.
 CLARICE
 Che badi a’ fatti suoi.
 Ci vuol tener rinchiuse
 e dall’aria difese,
305come fossimo noi tele di ragno?
 FLAMINIA
 Finché noi siam soggette
 al nostro genitor convien soffrire.
 CLARICE
 Ma io, per vero dire,
 stanca di questa soggezion noiosa,
310non veggo l’ora d’essere la sposa.
 FLAMINIA
 E quando sarem spose
 avrem di soggezion finiti i guai?
 Anzi sarem soggette più che mai.
 CLARICE
 Eh sorella, i mariti
315non son più tanto austeri,