L’olimpiade (Pergolesi), libretto, Venezia, Rossetti, 1738

 SCENA IX
 
 MEGACLE ed ARISTEA
 
 MEGACLE
 (Oh ricordi crudeli!)
 ARISTEA
                                         Alfin siam soli.
 Potrò senza ritegni
 il mio contento esagerar, chiamarti
740mia speme, mio diletto,
 luce degli occhi miei...
 MEGACLE
                                           No principessa,
 questi soavi nomi
 non son per me. Serbali pure ad altro
 più fortunato amante...
 ARISTEA
                                             E il tempo è questo
745di parlarmi così? "Giunto è quel giorno...
 "Ma semplice ch'io son. Tu scherzi, o caro,
 "ed io stolta m'affanno.
 MEGACLE
                                             Ah non t'affanni
 "senza ragion.
 ARISTEA
                             Spiegati dunque.
 MEGACLE
                                                               Ascolta,
 "ma coraggio Aristea. L'alma prepara
750"a dar di tua virtù la prova estrema.
 ARISTEA
 "Parla; ahimè! Che vuoi dirmi? Il cuor mi trema.
 MEGACLE
 "Odi: in me non dicesti
 "mille volte d'amar più che 'l sembiante
 "il grato cor, l'alma sincera e quella
755"che m'ardea nel pensier fiamma d'onore?
 ARISTEA
 "Lo dissi, è ver. Tal mi sembrasti e tale
 "ti conosco, t'adoro.
 MEGACLE
                                      E se diverso
 "fosse Megacle un dì da quel che dici?
 "Se infedele agli amici,
760"se spergiuro agli dei, se fatto ingrato
 "al suo benefattor, morte rendesse
 "per la vita che n'ebbe? Avresti ancora
 "amor per lui? Lo soffriresti amante?
 "L'accetteresti sposo?
 ARISTEA
                                          E come vuoi
765"ch'io figurar mi possa
 "Megacle mio sì scelerato?
 MEGACLE
                                                   Or sappi
 "che per legge fatale,
 "se tuo sposo divien, Megacle è tale.
 ARISTEA
 "Come!"
 MEGACLE
                   Tutto l'arcano
770ecco ti svelo. Il principe di Creta
 langue per te d'amor. Pietà mi chiede,
 e la vita mi diede. Ah principessa,
 se niegarla poss'io, dillo tu stessa.
 ARISTEA
 E pugnasti...
 MEGACLE
                          Per lui.
 ARISTEA
                                          Perder mi vuoi...
 MEGACLE
775Sì, per serbarmi sempre
 degno di te.
 ARISTEA
                         Dunque io dovrò...
 MEGACLE
                                                             Tu dei
 coronar l'opra mia. Sì generosa,
 adorata Aristea. Seconda i moti
 d'un grato cor. Sia qual io fui finora
780Licida in avvenire. "Amalo. È degno
 "di sì gran sorte il caro amico. Anch'io
 "vivo di lui nel seno,
 "e s'ei t'acquista, io non ti perdo appieno.
 ARISTEA
 Ah qual passaggio è questo! Io dalle stelle
785precipito agli abissi. Eh no; si cerchi
 miglior compenso. Ah senza te la vita
 per me vita non è.
 MEGACLE
                                    Bella Aristea,
 non congiurar tu ancora
 contro la mia virtù. "Mi costa assai
790"il prepararmi a sì gran passo. Un solo
 "di quei teneri sensi
 "quant'opera distrugge!"
 ARISTEA
                                                E di lasciarmi...
 MEGACLE
 Ho risoluto.
 ARISTEA
                         Hai risoluto! E quando?
 MEGACLE
 Questo... (Morir mi sento).
795Questo è l'ultimo addio.
 ARISTEA
                                              L'ultimo! Ingrato...
 Soccorretemi o numi: il piè vacilla.
 Freddo sudor mi bagna il volto; e parmi
 che una gelida man m'opprima il core.
 MEGACLE
 "Sento che il mio valore
800"mancando va. Più che a partir dimoro
 "meno ne son capace.
 "Ardir. Vado, Aristea. Rimanti in pace.
 ARISTEA
 "Come? Già m'abbandoni?
 MEGACLE
                                                    È forza, o cara,
 "separarsi una volta.
 ARISTEA
                                        E parti...
 MEGACLE
                                                           E parto
805"per non tornar più mai.
 ARISTEA
 "Senti. Ah no... Dove vai?
 MEGACLE
 "A spirar, mio tesoro,
 "lungi dagli occhi tuoi."
 ARISTEA
                                             Soccorso... io... moro.
 MEGACLE
 Misero me! Che veggo?
810Ah l'oppresse il dolor. Cara mia speme,
 bella Aristea, non avvilirti; ascolta:
 Megacle è qui; non partirò. Sarai...
 Che parlo? Ella non m'ode. Avete o stelle
 più sventure per me? No; questa sola
815mi restava a pruovar. Chi mi consiglia?
 Che risolvo? Che fo? Partir sarebbe
 crudeltà, tirannia. Restar. Che giova?
 Forse ad esserle sposo? E il re ingannato,
 e l'amico tradito, e la mia fede,
820e l'onor mio lo soffrirebbe? Almeno
 partiam più tardi. Ah che sarem di nuovo
 a quest'orrido passo. Ora è pietade
 l'esser crudele. Addio mia vita. Addio
 mia perduta speranza. Il ciel ti renda
825più felice di me. Deh conservate
 questa bell'opra vostra, eterni dei,
 e i dì ch'io perderò donate a lei.
 Licida (dove è mai?), Licida.