Il prigionier superbo, libretto, Napoli, 1733

 SCENA X
 
 ROSMENE, che s’incontra con SOSTRATE, e tutti
 
 ROSMENE
 Dove o padre?
 SOSTRATE
                              Alma rea!
1015Vanne al tuo sposo: il mira! (Mostrandoli Metalce)
 Stringilo pur.
 ERICLEA
                            No Sostrate; innocente
 è la figlia; ella a forza
 fu da Metalce tratta al tempio.
 ROSMENE
                                                         Ed io
 potea, padre, tradir l'idolo mio?
 SOSTRATE
1020Viridate, l'ascolti?
 VIRIDATE
                                    Or che il tiranno
 è vinto, sol di pace
 fra noi si parli.
 ERICLEA
                              È giusto: se ti piace,
 Sostrate, di Rosmene
 oggi sia Viridate:
1025e tu ritorna di Norveggia al trono.
 VIRIDATE
 E tu rendi, Ericlea,
 degno Metalce almen del tuo perdono!
 ERICLEA
 Troppo m'offese.
 METALCE
                                  Sostrate, Rosmene;
 vostra eroica virtù rende più grande
1030l'orror del mio delitto, e insano ardore:
 ond'io, bella Ericlea,
 perdo in mia pena e le tue nozze e 'l core.
 ROSMENE
 Non più, cessin le gare.
 Regni in Norveggia Sostrate, ed al fianco
1035di Metalce, Ericlea
 sovra il trono de' Goti aspetti intanto
 il paterno retaggio.
 VIRIDATE
 Facciasi.
 ERICLEA
                   Il gran decreto
 io qui raffermo.
 SOSTRATE
                                Io lo soscrivo insieme.
 MICISDA
1040(Oh! delusa mia speme!)
 SOSTRATE
 Sia ragion. Sia vittoria o pur sia dono,
 per l'illustre Ericlea
 sarò custode, e non signor del trono.
 TUTTI
 
    Con eco giuliva
1045risponda ogni riva
 al nostro piacer.
 
    Già il fato sdegnato
 arride placato
 al nostro goder.
 
 Fine del drama