Il prigionier superbo, partitura ms. I-Nc Rari 7.6.7-8; olim 30.4.14-15

 SCENA V
 
 METALCE, poi SOSTRATE
 
 METALCE
 A me si guidi il prigioniero, e voi
 itene, e in questo loco
 il reale ornamento,
480di cui poc'anzi mi spogliai, recate.
 Vo' tentare il suo core
 col magnifico dono
 della perduta sua grandezza, e poi
 de la figlia la destra a me si niega,
485nel fiero genitore
 incominci lo sdegno ed il furore.
 SOSTRATE
 Da Sostrate che chiede
 il goto vincitor?
 METALCE
                                Dal suo gran core
 altro non chiede che amistade e amore!
 SOSTRATE
490S'altro a dir non ti resta,
 Metalce, addio, la mia risposta è questa.
 METALCE
 (Quanto deggio soffrir!) Senti.
 SOSTRATE
                                                          Che vuoi?
 METALCE
 Men fiero a me una volta
 piacciati favellar: siedi, e m'ascolta.
 SOSTRATE
495(Sospettosa accoglienza).
 METALCE
                                                Alfin conviene
 che risoluto teco io parli.
 SOSTRATE
                                               E bene?
 METALCE
 Nell'ultimo conflitto
 dell'armi nostre, rendere
 me vincitor, te oppresso
500piacque al destino.
 SOSTRATE
                                     Appresso.
 METALCE
 Io non più tuo nemico,
 benché mio prigionier sciolgo a' tuoi lacci,
 acciò libero il piede
 girassi in questa regia a tuo talento;
505ti sovviene? il sai?
 SOSTRATE
                                     Sì, mel rammento.
 METALCE
 Ciò non basta: conosci
 quella reale insegna?
 SOSTRATE
 Sì la conosco, e in essa
 rimiro un bene infausto
510d'incostante fortuna.
 METALCE
                                         Alle tue chiome
 da cui cadde la rendo.
 SOSTRATE
                                           Illustre dono
 a chi non sa, che d'essa è assai più grande
 chi più ne ha lungi il core.
 METALCE
 Senti; fra sdegno e amore
515mezzo non v'è fra grandi.
 Se di Rosmene alla mia destra annodi
 la bianca man, ti rendo, amico, il soglio;
 ma se disprezzi un nodo tal, feroce
 da la falce crudel d'Atropo atroce
520trucidato cadrai.
 SOSTRATE
 Trucidato cadrò? Venga la figlia
 al mio cospetto: a lei
 io spiegherò qual deggio i sensi miei.
 METALCE
 Tu consiglia quel core: un sol tuo cenno
525può renderti contento e me felice.
 L'odio per te deponga,
 ché se la pace all'alma mia tu rendi,
 da me la vita, e libertade attendi.