Il prigionier superbo, partitura ms. I-Nc Rari 7.6.7-8; olim 30.4.14-15

 SCENA VII
 
 MICISDA e detti
 
 MICISDA
 Signor, sdegnato
 contro te è il popol tutto,
 quasi vorace fiamma
930le tue schiere divora;
 ed ognun grida: «Il fier Metalce mora».
 METALCE
 Ah! tradito son io.
 ROSMENE
 (Ah giusti, eterni dei!)
 METALCE
                                            Micisda, vanne;
 te duce di mie schiere eleggo: io voglio
935de' rubelli felloni
 oggi punire il contumace orgoglio.
 MICISDA
 È mia gloria il servirti.
 Vado a volo signor (ma per tradirti).
 METALCE
 Crudo ciel! numi ingiusti! e tu trionfa,
940esulta pur, spietata,
 in vedermi tradir.
 ROSMENE
                                    Del ciel severo
 guarda, infame, il castigo
 degli enormi tuoi falli!
 METALCE
                                            (Ah! troppo è vero!)
 Qual orror! qual spavento! In cielo scritto
945par che legga il mio scempio!
 Scempio dovuto al mio crudel delitto!
 
    Trema il cor, s'oscura il ciglio,
 manca il piè, mi veggo intorno
 il terror del mio periglio.
950Dove fuggo?
 Ciel nemico, infausto giorno,
 sì la vita io perderò.
 
    Il morir non mi spaventa,
 e pur temo e in sen mi sento
955un insolito tormento
 ch'io l'intendo, e dir non so.