Il prigionier superbo, partitura ms. I-Nc Rari 7.6.7-8; olim 30.4.14-15

 SCENA X
 
 ROSMENE e detti
 
 ROSMENE
 Dove o padre?
 SOSTRATE
                              Alma rea!
 Vanne al tuo sposo: il mira!
1000Stringilo pur.
 ERICLEA
                            No Sostrate; innocente
 è la figlia; ella a forza
 fu da Metalce tratta al tempio.
 ROSMENE
                                                         Ed io
 potea, padre, tradir l'idolo mio?
 SOSTRATE
 Viridate, l'ascolti?
 VIRIDATE
                                    Or che il tiranno
1005è vinto, sol di pace
 fra noi si parli.
 ERICLEA
                              È giusto: se ti piace,
 Sostrate, di Rosmene
 oggi sia Viridate.
 VIRIDATE
 E tu rendi, Ericlea,
1010degno Metalce almen del tuo perdono!
 ERICLEA
 Troppo m'offese.
 METALCE
                                  Sostrate, Rosmene;
 vostra eroica virtù rende più grande
 l'orror del mio delitto, e insano ardore:
 onde, o bella Ericlea,
1015perdo in mia pena e le tue nozze e il core.
 ROSMENE
 Non più, cessin le gare.
 Regni in Norveggia Sostrate, ed al fianco
 di Metalce, Ericlea
 sovra il trono de' Goti aspetti intanto
1020il paterno retaggio.
 VIRIDATE
 Facciasi.
 ERICLEA
                   Il gran decreto
 io qui raffermo.
 SOSTRATE
                                Io lo soscrivo insieme.
 MICISDA
 (Oh! deluse mie speranze!)
 SOSTRATE
 Sia ragion. Sia vittoria o pur sia dono,
1025per l'illustre Ericlea
 sarò custode, e non signor del trono.
 TUTTI
 
    Con eco gioliva
 risponda ogni riva
 al nostro piacer.
 
1030   Già il fato sdegnato
 arride placato
 al nostro goder.
 
 Il fine