Li prodigi della divina grazia, partitura ms. I-CMbc (La conversione di San Guglielmo duca d’Aquitania)

 DEMONIO
 O che atroce conflitto in campo aperto!
 ANGELO
220Non è più tempo, il pentimento è certo.
 SAN BERNARDO
 Figlio, spera pietà.
 SAN GUGLIELMO
                                     Pietade imploro.
 SAN BERNARDO
 Piangi gl'errori tuoi.
 SAN GUGLIELMO
                                        Tutto deploro.
 A un lume sì distinto
 ora conosco, e vedo,
225come mai fui miseramente avvinto.
 
 Quartetto
 
 SAN GUGLIELMO
 
    Cieco, che non vid'io.
 
 SAN BERNARDO
 
 Che bel dolore!
 
 SAN GUGLIELMO
 
 Folle, che non conobbi.
 
 ANGELO
 
 Or son contento.
 
 SAN GUGLIELMO
 
230Già mi si spezza il cor.
 
 DEMONIO
 
 Oh che tormento.
 
 SAN GUGLIELMO
 
    Spero col pianto mio
 l'offese cancellar.
 
 DEMONIO
 
 Che puoi sperar?
 
 ANGELO E SAN BERNARDO
 
235Piangi: non disperar.
 
 SAN GUGLIELMO
 
    Piangerò tanto e tanto,
 che in mar del proprio pianto
 la macchia io vo' mondar.
 
 SAN BERNARDO
 
    In mar del proprio pianto
240la macchia puoi mondar.
 
 DEMONIO
 
    In tempo più non sei:
 sperar pietà non dei:
 che giova il lusingar?
 
 ANGELO
 
    Latra pur quanto vuoi;
245che togliere non puoi
 il merto al lagrimar.
 
 Fine della prima parte