Semiramide, libretto, Torino, Zappata, 1742

 SEMIRAMIDE RICONOSCIUTA
 
    Drama per musica da rappresentarsi nel Regio teatro di Torino nel carnovale del 1742, alla presenza di sua maestà.
    In Torino, appresso Pietro Giuseppe Zappata e figliuolo, stampatori della società de’ signori cavalieri.
 
 
 ARGOMENTO
 
    È noto per l’istorie che Semiramide ascalonita, di cui fu creduta madre una ninfa d’un fonte e nudrici le colombe, giunse ad esser consorte di Nino re degli Assiri e che dopo la morte di lui regnò in abito virile facendosi credere il picciolo Nino, suo figliuolo, aiutata alla finzione dalla similitudine del volto e dalla strettezza colla quale vivevano non vedute le donne dell’Asia: e che alfine riconosciuta per donna, fu confermata nel regno dai sudditi che ne avevano esperimentata la prudenza ed il valore.
    L’azione principale del dramma è questo riconoscimento di Semiramide, al quale per dare occasione e per togliere nel tempo istesso l’inverisimilitudine della favolosa origine di lei, si finge che fosse figlia di Vessore re di Egitto, che avesse un fratello chiamato Mirteo educato da bambino nella corte di Zoroastro, re de’ Battriani, che s’invaghisse di Scitalce principe d’una parte dell’Indie, il quale capitò nella corte di Vessore col finto nome d’Idreno, che non avendolo potuto ottenere in isposo dal padre fuggisse seco, che questi nella notte istessa della fuga la ferisse e gettasse nel Nilo per una violenta gelosia fattagli concepire per tradimento da Sibari suo finto amico e non creduto rivale e che indi, sopravvivendo ella a questa sventura, peregrinasse sconosciuta e che poi le avvenisse quanto d’istorico si è accennato di sopra.
    Il luogo in cui si rappresenta l’azione è Babilonia, dove concorrono diversi principi pretendenti al matrimonio di Tamiri principessa ereditaria de’ Battriani, tributaria di Semiramide creduta Nino.
    Il tempo è il giorno destinato da Tamiri alla scelta del suo sposo, la quale scelta chiamando in Babilonia il concorso di molti principi stranieri, altri curiosi della pompa, altri desiderosi dell’acquisto, somministra una verisimile occasione di ritrovarsi Semiramide nel luogo istesso e nell’istesso giorno col fratello Mirteo, coll’amante Scitalce e col traditore Sibari e che da tale incontro nasca la necessità del di lei scoprimento.
 
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Atto I: gran portico del palazzo reale corrispondente alle sponde dell’Eufrate, trono da un lato, alla sinistra del quale un sedile più basso per Tamiri, in faccia al suddetto trono tre altri sedili, ara nel mezzo, gran ponte praticabile con istatue, navi sul fiume, vista di tende e soldati sull’altra sponda; orti pensili.
    Atto II: sala regia, varie credenze intorno con vasi trasparenti, gran mensa imbandita nel mezzo con quattro sedili intorno ed una sedia in faccia; appartamenti terreni.
    Atto III: campagna sulle rive dell’Eufrate con navi che sono incendiate, mura de’ giardini reali da un lato con cancelli aperti; gabinetti reali; anfiteatro con cancelli chiusi dai lati e trono da una parte.
 
    Inventore e pittore delle scene il signor Innocente Bellavite, pittore ed architetto veneziano.
 
 
 BALLI
 
    Primo: di maschere. Secondo: di marinai. Terzo: di eroi.
    Compositore e direttore de’ balli il signor Le Febure dell’Accademia Reale di Musica di Lione. Compositore delle ariette de’ medesimi balli il signor Alessio Rasetti, musico sonatore di sua maestà.
 
 
 PERSONAGGI
 
 SEMIRAMIDE in abito virile sotto nome di Nino re degl’Assiri, amante di Scitalce conosciuto ed amato da lei antecedentemente nella corte d’Egitto come Idreno
 (signora Francesca Barlocci)
 MIRTEO principe reale d’Egitto, fratello di Semiramide da lui non conosciuta e amante di Tamiri
 (signor Santi Barbieri)
 IRCANO principe scita amante di Tamiri
 (signor Ottavio Albuzio)
 SCITALCE, principe reale d’una parte dell’Indie, creduto Idreno da Semiramide, pretensore di Tamiri ed amante di Semiramide
 (signor Felice Salimbeni)
 TAMIRI principessa reale de’ Battriani amante di Scitalce
 (signora Lucrezia Venturini Mariani)
 SIBARI confidente e amante occulto di Semiramide
 (signora Carolina Valvasori)
 
    La musica è del signor Niccolò Jommelli, maestro di cappella napolitano.