Semiramide, libretto, Torino, Zappata, 1742

 SCENA X
 
 TAMIRI e MIRTEO
 
 TAMIRI
 (S'impedisca il cimento,
1515si voli al re). (In atto di partire)
 MIRTEO
                           Così mi lasci? Ascolta.
 TAMIRI
 Perdona, un'altra volta
 t'ascolterò.
 MIRTEO
                       Dunque mi fuggi?
 TAMIRI
                                                           Oh dio!
 Non ti fuggo, t'inganni.
 MIRTEO
                                             E perché mai
 così presto involarti?
 TAMIRI
1520Mirteo per pace tua lasciami e parti.
 MIRTEO
 Per pace mia, tiranna! Ad un rivale
 quando porgi la mano...
 TAMIRI
 Prence non più, tu mi tormenti invano.
 Non poté la tua fede,
1525non seppe il volto tuo rendermi amante;
 adoro altro sembiante,
 sai che d'altre catene ho cinto il core.
 MIRTEO
 Ma la ragion?
 TAMIRI
                            Ma la ragione è amore.
 
    D'un genio che m'accende
1530tu vuoi ragion da me?
 Non ha ragione amore
 o se ragione intende,
 subito amor non è.
 
    Un amoroso foco
1535non può spiegarsi mai.
 Di' che lo sente poco
 chi ne ragiona assai,
 chi ti sa dir perché. (Parte)