Semiramide, libretto, Stoccarda, Cotta, 1762

 SEMIRAMIDE
 
    Dramma per musica da rappresentarsi nel teatro Ducale di Stutgard festeggiandosi il felicissimo giorno natalizio di sua altezza serenissima Carlo, duca regnante di Wirtemberg e Teck, etcetera, etcetera.
    La poesia è del signor abbate Pietro Metastasio, poeta cesareo. La musica è nuovamente composta dal signor Nicolò Jommelli, direttore di musica e maestro di cappella all’attual servizio di sua altezza serenissima. I balli sono inventati dal signor Giovanni Giorgio Noverre, direttore e maestro de’ balli di sua altezza serenissima. Lo scenario è di nuova invenzione del signor Innocente Colomba, architetto teatrale di sua altezza serenissima. Il vestiario è di nuova invenzione del signor Boquet, disegnatore di gabinetto di sua altezza serenissima.
    Nella stamparia di Cotta, stampatore ducale, 1762.
 
 
 ARGOMENTO
 
    È noto per l’istorie che Semiramide ascalonita di cui fu creduta madre una ninfa d’un fonte e nudrici le colombe, giunse ad esser consorte di Nino re degli Assiri, che dopo la morte di lui regnò in abito virile facendosi credere il picciol Nino suo figliolo, aiutata alla finzione dalla similitudine del volto e dalla strettezza colla quale vivevano non vedute le donne dell’Asia, e che alfine riconosciuta per donna, fu confermata nel regno dai sudditi che ne avevano esperimentata la prudenza ed il valore.
    L’azione principale del dramma è questo riconoscimento di Semiramide, al quale per dare occasione e per togliere nel tempo istesso l’inverisimilitudine della favolosa origine di lei, si finge che fosse figlia di Vessore re di Egitto, che avesse un fratello chiamato Mirteo educato da bambino nella corte di Zoroastro re de’ Battriani, che s’invaghisse di Scitalce principe d’una parte dell’Indie, il quale capitò nella corte di Vessore col finto nome d’Idreno, che non avendolo potuto ottenere in isposo dal padre fuggisse seco, che questi nella notte istessa della fuga la ferisse e gettasse nel Nilo per una violenta gelosia fattagli concepire per tradimento da Sibari suo finto amico, e non creduto rivale, e che indi, sopravvivendo ella a questa sventura, peregrinasse sconosciuta e che poi le avvenisse quanto d’istorico si è accennato di sopra.
    Il luogo in cui si rappresenta l’azione è Babilonia, dove concorrono diversi principi pretendenti al matrimonio di Tamiri principessa ereditaria de’ Battriani, tributaria di Semiramide creduta Nino.
    Il tempo è il giorno destinato da Tamiri alla scelta del suo sposo, quale scelta chiamando in Babilonia il concorso di molti principi stranieri, altri curiosi della pompa, altri desiderosi dell’acquisto, somministra una verisimile occasione di ritrovarsi Semiramide nel luogo istesso e nell’istesso giorno col fratello Mirteo, coll’amante Scitalce e col traditore Sibari, e che da tale incontro nasca la necessità del di lei scoprimento.
 
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Nell’atto primo: gran portico del palazzo reale corrispondente alle sponde dell’Eufrate. Trono da un lato, alla sinistra del quale un sedile più basso per Tamiri. In faccia al suddetto trono tre altri sedili, ara nel mezzo col simulacro di Belo deità de’ Caldei. Gran ponte praticabile con statue: vista di tende e soldati sull’altra sponda; orti pensili.
    Nell’atto secondo: sala regia illuminata in tempo di notte. Varie credenze intorno con vasi trasparenti. Gran mensa imbandita nel mezzo con quattro sedili intorno ed una sedia in faccia; appartamenti terreni.
    Nell’atto terzo: campagna su le rive dell’Eufrate, mura de’ giardini reali da un lato con cancelli aperti. Navi nel fiume che ardono; gabinetti reali; anfiteatro con cancelli chiusi dai lati e trono da una parte.
 
 
 INTERLOCUTORI
 
 SEMIRAMIDE in abito virile sotto nome di Nino re degli Assiri, amante di Scitalce conosciuto ed amato da lei antecedentemente nella corte d’Egitto come Idreno
 (la signora Maria Masi Giura)
 TAMIRI principessa reale de’ Battriani amante di Scitalce
 (la signora Monaca Buonani)
 SIBARI confidente ed amante occulto di Semiramide
 (il signor Francesco Guerrieri)
 SCITALCE principe reale d’una parte dell’Indie, creduto Idreno da Semiramide, pretensore di Tamiri ed amante di Semiramide
 (il signor Gaetano Guadagni)
 IRCANO principe scita amante di Tamiri
 (il signor Antonio Pini)
 MIRTEO principe reale d’Egitto fratello di Semiramide da lui non conosciuta ed amante di Tamiri
 (il signor Francesco Ciaccheri)
 
 Comparse di cavalieri, paggi, guardie reali, soldati assiri, soldati indiani, soldati egizzi, soldati sciti, popolo spettatore e coro.