Semiramide, libretto, Stoccarda, Cotta, 1762

 SCENA VI
 
 MIRTEO e detti
 
 MIRTEO
950Così vieni a pugnar? Chi ti trattiene?
 Più non sei prigionier, libero il campo
 il re concede. A che tardar? Raccogli
 quegli spiriti codardi.
 SCITALCE
 Mirteo, per quanto io tardi,
955troppo sempre a tuo danno
 sollecito sarò.
 MIRTEO
                            Dunque si vada.
 TAMIRI
 No no; già tutto è in pace:
 che tu pugni per me più non intendo.
 SCITALCE
 Sodisfarlo convien. Prence t'attendo.
 
960   Odi quel fasto? (A Tamiri)
 Scorgi quel foco?
 Tutto fra poco
 vedrai mancar.
 
    Al gran contrasto
965vedersi appresso
 non è l'istesso
 che minacciar. (Parte)