Semiramide, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1771

 SCENA III
 
 MIRTEO, IRCANO, SCITALCE e detti
 
 MIRTEO
50Al tuo cenno, gran re, deposte l'armi,
 si presenta Mirteo.
 L'Egitto...
 IRCANO
                     Odi, la bella (A Mirteo interrompendolo)
 che fra noi si contende è quella?
 MIRTEO
                                                             È quella.
 L'Egitto è il regno mio... (A Semiramide)
 IRCANO
55Del Caucaso natio (A Semiramide interrompendo Mirteo)
 vien dal giogo selvoso
 l'arbitro degli Sciti amante e sposo.
 MIRTEO
 Ircano, a quel ch'io veggio,
 tu d'Assiria i costumi ancor non sai.
 IRCANO
60Perché?
 SEMIRAMIDE
                  Tacer tu dei.
 Parli il prence d'Egitto.
 IRCANO
 In Assiria il parlar dunque è delitto? (Si ritira indietro)
 MIRTEO
 L'Egitto è il regno mio; sospiri e pianti,
 rispetto e fedeltà sono i miei vanti.
 SEMIRAMIDE
65Siedi principe e spera; a lei che adori
 non è il tuo merto ascoso (Mirteo va a sedere)
 (Qual ti sembra Mirteo?) (Piano a Tamiri)
 TAMIRI
                                                  Molle e noioso. (Piano a Semiramide)
 SEMIRAMIDE
 Or narra i pregi tuoi. (Ad Ircano)
 IRCANO
 Dunque a vostro piacer...
 TAMIRI
                                                Parla se vuoi.
 IRCANO
70Si parli. A farmi noto
 basta affermar ch'io sono
 l'opposto di colui. Sospiri e pianti
 non son pregi fra noi: pregio allo Scita
 è l'indurar la vita
75al caldo, al gel delle stagioni intere
 e domar combattendo uomini e fere.
 TAMIRI
 Si vede.
 SEMIRAMIDE
                  Or siedi, Ircano. (Ircano va a sedere)
 Qual ti sembra costui? (Piano a Tamiri)
 TAMIRI
                                             Barbaro e strano. (Piano a Semiramide)
 SEMIRAMIDE
 Venga Scitalce.
 SIBARI
                               (Oh stelle! Io veggo Idreno!
80Qual arrivo funesto!)
 SEMIRAMIDE
 Sibari, oh dio! Questo è Scitalce? (Piano a Sibari vedendo Scitalce)
 SIBARI
                                                               È questo.
 SEMIRAMIDE
 Sarà. (Dopo averlo considerato)
 SCITALCE
              Numi, che volto! Il re novello,
 Ircano, dimmi, è quel ch'io miro?
 IRCANO
                                                                È quello.
 SCITALCE
 Sarà. (Dopo aver considerata Semiramide)
 SEMIRAMIDE
              Prence, il tuo nome
85dunque è Scitalce?
 SCITALCE
                                     Appunto.
 SEMIRAMIDE
 (Qual voce!)
 SCITALCE
                          (Qual richiesta!
 Io gelo).
 SEMIRAMIDE
                   (Io vengo meno).
 SCITALCE
 (Semiramide è questa).
 SEMIRAMIDE
                                               (È questi Idreno).
 Fin dall'indico clima
90ancor tu vieni alla real Tamiri
 il tributo ad offrir de' tuoi sospiri?
 SCITALCE
 Io... (Che dirò?) Se venni...
 Non sperai... Mi credea... Ma veggo... (Oh dei!)
 SEMIRAMIDE
 (Si confonde il crudel sugli occhi miei).
 TAMIRI
95Siedi, Scitalce, il turbamento io credo
 figlio d'amor né a paragon d'ogni altro
 picciol merito è questo.
 SCITALCE
 Ubbidisco. (Si ritira lentamente verso il sedile)
 SEMIRAMIDE
                        (Infedel).
 SCITALCE
                                            (Sogno o son desto?)
 Ma veramente è quegli
100il successor della corona assira? (Ad Ircano)
 IRCANO
 Non tel dissi?
 SCITALCE
                            Sarà. (Siede)
 IRCANO
                                        Questi delira.
 Che più s'attende? È tempo
 che Tamiri decida.
 TAMIRI
 Son pronta.
 SEMIRAMIDE
                         (Aimè!) Ma prima
105giurar si dee di tollerar con pace
 la scelta d'un rivale. Al nume, all'ara
 principi andate.
 MIRTEO
                                 Ogni tuo cenno è legge. (S’alza e va all’ara)
 SCITALCE
 (Son fuor di me). (Come sopra)
 SEMIRAMIDE
                                    (Spergiuro!)
 MIRTEO
 Io l'approvo. (Scitalce e Mirteo pongono la mano sull’ara stando uno per parte)
 SCITALCE
                           Io l'affermo.
 IRCANO
                                                    Io l'assicuro. (S’alza ma non parte dal suo luogo)
 SEMIRAMIDE
110Ircano, al nume, all'ara
 non t'avvicini?
 IRCANO
                              No; giurai né voglio
 seguir l'altrui costume;
 quest'è l'ara de' Sciti e questo è il nume. (Ponendo la mano al petto e accennando la spada)
 TAMIRI
 Io l'ardire d'Ircano,
115di Mirteo l'umiltà veggo ed ammiro;
 ma un non so che...
 SEMIRAMIDE
                                      Sospendi
 la scelta, o principessa.
 TAMIRI
 Abbastanza pensai.
 IRCANO
                                      Dunque favelli.
 SEMIRAMIDE
 No; principi, v'attendo (S’alza e seco tutti)
120entro la reggia all'oscurar del giorno.
 Ivi a mensa festiva
 sarem compagni e spiegherà Tamiri
 ivi il suo cor. Voi tollerate intanto
 il breve indugio.
 MIRTEO
                                 Io non mi oppongo.
 IRCANO
                                                                       Ed io
125mal soffro un re de' miei contenti avaro.
 SEMIRAMIDE
 Desiato piacer giunge più caro.
 
    Non so se più t'accendi (A Tamiri)
 a questa o a quella face;
 ma pensaci, ma intendi;
130forse chi più ti piace
 più traditor sarà. (Parte con Sibari)