Semiramide, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1771

 SCENA II
 
 SEMIRAMIDE, TAMIRI, MIRTEO, SCITALCE, seguiti da paggi, cavalieri e detti
 
 SEMIRAMIDE
                      Ecco o Tamiri,
 dove gli altrui sospiri
395attendono da te premio e mercede.
 (Io tremo e fingo).
 TAMIRI
                                     Ogni misura eccede
 la real pompa
 MIRTEO
                            E nella reggia assira
 non s'introdusse mai
 con più fasto il piacere.
 SEMIRAMIDE
400Più non si tardi. Ognuno
 la mensa onori e lieto s'oda intanto
 il risuonar d'armonioso canto. (Dopo seduta nel mezzo Semiramide siedono alla destra di lei Tamiri e poi Scitalce. Alla sinistra Mirteo, poi Ircano. Sibari è in piedi appresso Ircano)
 CORO
 
    Il piacer, la gioia scenda
 fidi sposi al vostro cor.
 
405   Imeneo la face accenda,
 la sua face accenda Amor.
 
 SEMIRAMIDE
 In lucido cristallo aureo liquore,
 Sibari, a me si rechi.
 SIBARI
                                         (Ardir, mio core). (Va a prender la tazza)
 IRCANO
 (Il colpo è già vicino).
 SEMIRAMIDE
                                          (Oh dio! S'appressa
410il momento funesto).
 TAMIRI
 (Che gioia!)
 SCITALCE
                          (Che sarà!)
 MIRTEO
                                                 (Che punto è questo!)
 SIBARI
 Compito è il cenno. (Posa la sottocoppa con la tazza avanti a Semiramide e va a lato d’Ircano)
 SEMIRAMIDE
                                       Or prendi,
 Tamiri, e scegli. Il sospirato dono (Dà la tazza a Tamiri)
 presenta a chi ti piace
415e goda quegli il grande acquisto in pace.
 TAMIRI
 Principi, il dubbio, in cui finor m'involse
 l'eguaglianza de' merti,
 discioglie il genio e non offende alcuno
 se al talamo ed al trono
420l'un o l'altro solleva.
 Ecco lo sposo e il re; Scitalce beva. (Posa la tazza avanti a Scitalce)
 SEMIRAMIDE
 (Io lo previdi).
 MIRTEO
                              Oh sorte!
 SCITALCE
 (Ah qual impegno!)
 SIBARI
                                       (Or s'avvicina a morte).
 IRCANO
 Via, Scitalce, che tardi? Il re tu sei.
 SCITALCE
425(E deggio in faccia a lei
 annodarmi a Tamiri?)
 TAMIRI
 Egli è dubbioso ancora. (A Semiramide)
 SEMIRAMIDE
 Alfin risolvi.
 SCITALCE
                          E Nino
 lo comanda a Scitalce?
 SEMIRAMIDE
                                            Io non comando;
430fa' il tuo dover.
 SCITALCE
                               Sì lo farò. (L'ingrata
 si punisca così). D'ogn'altro amore
 mi scordo in questo punto... Ah non ho core. (Volendo bere e poi s’arresta)
 Porgi a più degno oggetto
 il dono, o principessa, io non l'accetto. (Posa la tazza)
 TAMIRI
435Come!
 SIBARI
                (Oh sventura!)
 IRCANO
                                              E lei ricusi allora
 che al regno ti destina? (A Scitalce)
 Non s'offende in tal guisa una regina.
 SEMIRAMIDE
 Qual cura hai tu, se accetta
 o se rifiuta il dono? (Ad Ircano)
 MIRTEO
440Lascialo in pace.
 IRCANO
                                 Io sono (A Semiramide)
 difensor di Tamiri. E tu non devi (A Scitalce)
 la tazza ricusar, prendila e bevi.
 TAMIRI
 Principe, invan ti sdegni, ei col rifiuto (Ad Ircano)
 non me, sé stesso offende;
445e al demerito suo giustizia rende.
 IRCANO
 No no; voglio ch'ei beva.
 TAMIRI
                                               Eh taci. Intanto
 per degno premio al tuo cortese ardire,
 l'offerta di mia mano
 ricevi tu con più giustizia, Ircano. (In atto di dare la tazza ad Ircano)
 IRCANO
450Io!
 TAMIRI
         Sì, con questo dono
 te destino al mio trono, all'amor mio.
 IRCANO
 Sibari, che farò? (Piano a Sibari)
 SIBARI
                                  (Mi perdo anch'io). (Piano ad Ircano)
 TAMIRI
 Perché taci così? Forse tu ancora
 vuoi ricusarmi?
 IRCANO
                                No, non ti ricuso,
455t'amo... Vorrei... Ma temo... (Io son confuso).
 SEMIRAMIDE
 Principe, tu non devi
 un momento pensar, prendila e bevi.
 Troppo il rispetto offendi
 a Tamiri dovuto.
 MIRTEO
460Ma parla.
 TAMIRI
                     Ma risolvi.
 IRCANO
                                           Ho risoluto. (S’alza e prende la tazza)
 Vada la tazza a terra. (Getta la tazza)
 SCITALCE
 E qual furore insano...
 IRCANO
 Così riceve un tuo rifiuto Ircano.
 TAMIRI
 Dunque ridotta io sono
465a mendicar chi le mie nozze accetti?
 Dunque per oltraggiarmi
 in Assiria veniste? Il mio sembiante
 è deforme a tal segno
 che a farlo tollerar non basta un regno?
 SEMIRAMIDE
470È giusta l'ira tua.
 MIRTEO
                                  Dell'amor mio
 dovresti, o principessa...
 TAMIRI
                                               Alcun d'amore
 più non mi parli. Io sono offesa e voglio
 punito l'offensor. Scitalce mora.
 Ei col primo rifiuto
475il mio dono avvilì. Chi sua mi brama
 a lui trafigga il petto;
 venga tinto di sangue ed io l'accetto.
 
    Tu mi disprezzi, ingrato, (A Scitalce)
 ma non andarne altero;
480trema d'aver mirato,
 superbo, il mio rossor.
 
    Chi vuol di me l'impero
 passi quel core indegno.
 Voglio che sia lo sdegno
485foriero dell'amor. (Parte)