Semiramide, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1771

 LISAURA
970È difficile molto.
 AURELIA
                                  Oh già si sa
 che una dama di rango non si degna
 rammentarsi di me vile ed abbietta.
 LISAURA
 Siete, Aurelia mia cara, una fraschetta.
 
    Principiai amar per gioco
975e d’amor il cor m’accesi,
 già m’alletta il dolce foco
 e maggior ognor si fa.
 
    Fra i piaceri e fra i diletti
 oggi nacque il mio tormento;
980ma d’amare io non mi pento,
 perché spero alfin pietà.
 
 SCENA III
 
 AURELIA, poi CORNELIO
 
 AURELIA
 Vedrà, vedrà la stolta