L’Arcadia in Brenta, libretto, Milano, Malatesta, 1750

 SCENA PRIMA
 
 Camera.
 
 FABRIZIO, poi LAURETTA
 
 FABRIZIO
 Ohimè! Dove m'ascondo?
 Ohimè, che son andato in precipizio.
 Povera Arcadia! Povero Fabrizio!
 È finito il denaro;
1125è venduto il vendibile. Ogni cosa
 alfin s'è terminata il giorno d'ieri
 e non v'è da mangiar pei forastieri.
 Oh sorte! Oh cielo! Oh fato!
 Io non so che mi far; son disperato.
 LAURA
1130Signor Fabrizio d'ogni grazia adorno,
 io gli auguro buongiorno.
 FABRIZIO
 Grazie a vusignoria.
 LAURA
 Che mai ha che mi pare
 alterato un tantin.
 FABRIZIO
                                    Mi duole il capo.
 LAURA
1135Me ne dispiace, anch'io
 mi sento nello stomaco aggravata,
 beverei volontier la ciccolata.
 FABRIZIO
 (La solita campana).
 LAURA
                                        Vuol far grazia
 d'ordinarla in cuccina.
 FABRIZIO
1140(Certo tu non la bevi stamattina).