Il trionfo di Clelia, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1774

 SCENA II
 
 ORAZIO solo
 
 ORAZIO
 
    Dei di Roma, ah perdonate
 se il mio duol mostro all'aspetto,
 nello svellermi dal petto
 sì gran parte del mio cor.
 
385   Avrà l'alma, avrà la palma
 de' più cari affetti suoi;
 ma è ben dura anche agli eroi
 questa specie di valor.
 
 Alla tua tenerezza
390donasti Orazio assai. Ceda una volta
 l'amante al cittadin. Si cangia in colpa
 ormai l'indugio. Il suo destin sia noto
 alla mia Clelia alfin. Clelia è romana
 e per la patria anch'essa
395saprà... Ma viene. Ah perché mai s'affretta
 agitata così! L'indegno patto
 alcun le fe' palese.